Sono sempre più numerose le occasioni di formazione online: in alcuni casi si tratta di una prassi consolidata, in altri di una modalità alternativa agli incontri in presenza. Ne abbiamo parlato con Paso, azienda italiana da sempre impegnata nella formazione e che, a causa delle restrizioni in atto, ha convertito i propri corsi in Webinar. A quanto pare, l’esperienza è stata molto positiva
Roberto Megazzini, Sales Manager di Paso, ha pubblicato sul sito dell’azienda la sua esperienza durante il Digital Focus Tour, realizzato in collaborazione con Assosicurezza – e dei Webinar organizzati sempre su temi EVAC dall’Associazione PrevenzioneIncendiItalia. Megazzini, abituato a eventi dal vivo e a interagire con il pubblico presente, non ha avuto difficoltà a veicolare tramite un monitor contenuti a un pubblico molto ampio. Grazie all’ottima organizzazione dell’evento, anche dal punto di vista tecnico, è riuscito a raggiungere e mantenere una buona interattività con moltissimi utenti. Un’esperienza nuova ma positiva, sicuramente da ripetere anche quando le restrizioni saranno finite.
Roberto Megazzini – Devo ammettere che, nonostante le attività di persona siano sempre state importanti per me, il Webinar si è rivelato uno strumento altrettanto utile… diverso, certo, ma che offre molti spunti nuovi. Se dal vivo ho imparato a capire se i partecipanti a un corso comprendono veramente quanto viene comunicato, o se addirittura il tema è per loro noto e quindi vale la pena passare ad altro e adattarmi alle loro necessità, dall’altro lato il Webinar permette di veicolare comunque contenuti di valore, ma a un pubblico molto più ampio.
Quali argomenti avete trattato?
RM – Durante il Digital Focus Tour ho parlato di normative UNI-ISO 7240-19 – sistemi di rivelazione incendi – ed EN 54, nelle declinazioni prese in considerazione dai capitoli 16 (controllo e segnalazione per sistemi di allarme vocale), 24 (diffusori sonori), 4 (apparati di alimentazione). Oggi la normativa è chiara e viene applicata, quindi molti professionisti necessitano di approfondimenti.
L’aspetto più interessante e quello più difficile dei Webinar?
RM – Possono partecipare molte più persone, anche quelle che per tante ragioni non possono raggiungerci – per un’urgenza, mancanza di tempo ecc. Al Digital Focus Tour abbiamo avuto picchi di 500 utenti che hanno seguito tutto il programma, e abbiamo ricevuto mediamente molte più richieste di informazioni, passato l’evento, rispetto al solito, quindi potenzialmente più contatti interessati.
Il più difficile è l’inizio, cioè parlare con un monitor! Scherzi a parte, è vero anche che la presenza in video aiuta molto. Bisogna però prestare molta attenzione all’organizzazione, perché capita che le persone da casa, o i relatori stessi, non abbiano una connessione stabile, o difficoltà a seguire da remoto, quindi è opportuno fare prima delle prove, sia tecniche che di come tenere gli speech.
Siete riusciti a mantenere l’interattività con il pubblico?
RM – Anche su questo siamo soddisfatti: l’argomento delle normative si presta ed è sempre di attualità, e il Digital Focus Tour, come quello dal vivo, è in collaborazione con Inim Electronics (sicurezza antincendio) e Elan (cavi e batterie): c’è un’ottima integrazione tra i temi, perché ogni azienda è competente su argomenti diversi senza sovrapposizioni. Durante le domande finali ci siamo alternati, uno di noi raccoglieva i quesiti e gli altri rispondevano, abbiamo creato una bella tavola rotonda.
Quindi, da rifare?
RM – Assolutamente: anche quando le restrizioni saranno terminate – e temo che ci vorrà del tempo – il Webinar sarà uno strumento da tenere in considerazione per restare aggiornati, per un pubblico molto ampio.