La partnership tra Sony e Niantic promette di aprire una nuova strada per ambienti immersivi dove l’ambiente (sonoro, in questo caso) si fonde con la realtà. Per ora in un videogioco, ma il passo verso applicazioni in ambiti professionali non è così lungo…
Questo martedì vogliamo fare una breve incursione nel mondo della realtà aumentata e degli ambienti immersivi dal punto di vista dei videogame. La notizia che vi riportiamo è la partnership tra Sony e Niantic, società che sviluppa software basati sulla realtà aumentata, e produttrice tra gli altri del popolare gioco fantascientifico Ingress. Sony ha infatti prodotto un tipo di cuffia che consente di fondere l’ambiente sonoro spazializzato del videogioco con i suoni della realtà intorno al giocatore.
Ma al di là della notizia in sé, l’aspetto che ci appare più interessante è quello della user experience: la collaborazione tra Niantic e Sony promette di estendere l’esperienza sensoriale oltre a quello che si può vedere, e di creare un ambiente di confine tra il reale e il virtuale. Uno spunto interessante anche per tutti coloro che stanno lavorando allo sviluppo di ambienti immersivi e ibridi, tra reale e digitale, per gli usi più disparati: dalla formazione in ambiti dove la sperimentazione sul reale può essere difficile, dispendiosa o rischiosa (pensiamo agli studenti dei corsi di chirurgia, ai piloti di aerei ecc…) alla ri-creazione di ambienti, situazioni e oggetti che non esistono più, ma che hanno un grande valore per la nostra storia: l’archeologia già si serve di strumenti digitali per ricreare e studiare oggetti o ambienti del passato. Ma lo spunto è utile anche per tutte quelle sperimentazioni che, dall’inizio della pandemia, mirano a ricreare ambienti alternativi alla realtà per il lavoro e lo studio, e che possano risultare sufficientemente efficaci e gratificanti tanto da poter offrire una esperienza per l’utente magari non al livello della realtà, perché la pandemia ci ha già insegnato che al momento l’esperienza del reale non è sostituibile, ma che magari è capace di offrire qualcosa di alternativo e diverso che si somma alla realtà. E su questo punto il mondo dei videogiochi ha moltissimo da insegnarci.