Il noto marchio Shure ha partecipato con uno stand di identiche dimensioni rispetto all’edizione scorsa, pur non avendo presentato novità di prodotto a ISE 2023, per rafforzare le partnership tecniche e commerciali e presentarsi ancor meglio ai clienti finali
Il Market Development Manager di Shure Samuele Apostoli non ha dubbi sul successo di questa edizione di ISE: “Per me è stato il miglior ISE fino a oggi, con grande affluenza e, per quanto riguarda Shure, un importante numero di clienti italiani, sia partner che System Integrator, ma soprattutto tantissimi clienti finali – come banche, istituzioni ecc. – e interessanti progetti da portare avanti.”
Dunque per Shure non ci sono state novità di prodotto quest’anno a ISE, ma una presenza comunque molto forte nel cuore della manifestazione: “Il lancio delle novità sarà più avanti – ci conferma Simone Apostoli – ma abbiamo voluto mantenere lo stesso stand dell’anno scorso in considerazione dell’importanza dell’evento. Abbiamo riproposto il nostro MXA920, presentato proprio qui a ISE nella scorsa edizione, e che oggi non è solo una novità ma è disponibile e ordinabile. Inoltre, abbiamo approfittato di questo ‘ISE-bis’ a distanza di pochi mesi dal precedente per presentare al meglio tutte le partnership tecniche e commerciali attivate nei mesi scorsi, da Crestron a Logitech a Barco. Nello stand avevamo tutte le soluzioni integrate con questi vendor, che ci permettono di soddisfare molte più esigenze e creano valore aggiunto sia a noi che ai nostri partner. Con Crestron, peraltro, c’è una forte integrazione tecnica: stiamo aprendo le API e, tramite una piattaforma che si chiama SystemAPI, diamo agli altri produttori la possibilità di gestire da remoto i nostri prodotti.”
Gli anni di pandemia, d’altronde, hanno riportato fortemente l’attenzione sull’audio. Durante una videoconferenza sentire bene è la prima esigenza, per quanto l’aspetto video aggiunge interattività. È tuttavia esperienza di tutti che in assenza di un audio di qualità l’efficacia dei meeting, soprattutto se ibridi, crolli vertiginosamente.
Samuele Apostoli è d’accordo: “Nel 2013, quando abbiamo lanciato MXA910, la videoconferenza era appannaggio di grandi o grandissime aziende; oggi è pratica comune, la fanno tutti, anche aziende piccole e singoli utilizzatori! È questo il grande cambiamento che ha sancito il passaggio da complessi sistemi di videoconferenza basati su hardware all’uso di piattaforme software, agili e accessibili a tutti. Shure ha i prodotti specifici, di fascia medio-alta, per i meeting ibridi in sale di qualsiasi tipo e dimensione. Siamo meno portati per le cosiddette huddle room, per cui servono soprattutto soundbar e videobar molto semplici e compatte. Però – e qui Simone ci saluta con un’importante informazione – abbiamo recentemente acquisito Stem Audio e abbiamo inserito nel nostro listino Stem Ecosystem, perfetto per coprire le huddle room. Si tratta di un sistema flessibile, che combina diversi prodotti per creare impianti ad hoc per ambienti medio-piccoli.”