Le impressioni di Simone Madoni, consulente ed esperto del mercato e del broadcasting, al termine del Content Production & Distribution Summit di ISE 2024 – Parte terza
La validità del contenuto resta un valore prioritario per tutto il discorso di integrazione tra broadcast e tecnologie AV. Ragionando, però, su un contenuto che deve essere distribuito in ambito globale. “Questa è una differenza sostanziale – continua l’esperto Simone Madoni, che ha seguito per Connessioni il summit di ISE 2024 -, che impone alle emittenti e alle aziende di produrre con standard necessariamente elevatissimi. Allo stesso tempo, tuttavia, devono porsi il problema che questo contenuto sia nelle condizioni di arrivare comunque e ovunque, attraverso tutti gli apparecchi più o meno nuovi”. Collaudare questo meccanismo non è certo una sfida facile.
Focus, dunque, sulle principali preoccupazioni per chi opera in questo settore. “Facendo una fotografia della partecipazione e dei contenuti di ISE, vedo molto interesse. I dati ci dicono questo mercato è in fermento e che c’è la volontà di individuare dei nuovi business model in sostituzione di quelli precedenti, non più funzionali all’evoluzione tecnologica e della user-experience dei contenuti multimediali – aggiunge Madoni -. Bisogna poi fare i conti con l’ospite invisibile, del quale ancora non abbiamo parlato: l’intelligenza artificiale. Se ne discute in ogni dove, ma ancora dobbiamo esattamente individuare come mettere a terra le sue applicazioni nei sistemi di produzione”. Parlando con professionisti di rilievo, come quelli riuniti al summit di ISE, emerge dunque un’AI in fase di “ingegnerizzazione”, ovvero di integrazione all’interno di una serie di componenti audio e video. Evidentemente ancora non ne vediamo gli esiti dal punto di vista pratico, direttamente sull’utente finale, ma la progettazione dei software che stanno all’interno delle soluzioni viste in fiera va proprio nella direzione più proficua dell’AI.
Lo scopo è sempre lo stesso: creare ottimi contenuti, distribuirli al pubblico giusto e tramite il canale più efficace, creare coinvolgimento su più di una piattaforma. Insomma, nel new broadcast, tra TV e AV professionale, la chiave è raccontare bene e al target giusto le migliori storie.