Anie Sicurezza promuove insieme a IMQ un programma formativo pensato per “validare” le competenze dei professionisti del settore, in risposta alle stringenti normative europee e alle esigenze di tecnici e clienti finali
Da un lato il mercato, che stimola i professionisti con tecnologie sempre più sofisticate e intelligenti, dall’altro i clienti, che richiedono comprovate competenze a chi si occupa della manutenzione dei propri impianti di sicurezza e antincendio. Nel mezzo, i tecnici, schiacciati tra esigenze del mercato, susseguirsi di aggiornamenti normativi e difficoltà nel porsi come interlocutori all’altezza delle aspettative di utilizzatori preparati ed esigenti, siano essi facility manager di grandi aziende o privati cittadini.
Insieme verso standard qualitativi
La certificazione, in questo contesto, rappresenta un valido strumento per attestare il possesso dei requisiti necessari per operare in uno specifico settore. Al mondo della sicurezza è dedicato il programma formativo T.I.R.A.E., nato dalla collaborazione tra Anie Sicurezza e IMQ. Il corso per tecnici manutentori di componenti di impianti di rivelazione automatica e manuale antincendio (Fire) e di evacuazione audio (Evac), propedeutico alla certificazione IMQ della figura professionale del Tecnico Manutentore, nasce proprio per attestare le competenze degli operatori, supportarli in un mercato “affollato” e privo di specifici albi professionali e dare ulteriori garanzie all’utente finale.
“La certificazione da parte di un ente terzo e indipendente rappresenta un elemento distintivo per aziende e operatori – spiega Dario Nolli, coordinatore Commissione Didattica Anie Sicurezza – Oggi abbiamo a disposizione standard di prodotto, di installazione e di manutenzione, ma mancano requisiti minimi condivisi per definire uno standard di servizio. Anie e IMQ hanno deciso di intraprendere una strada che porti a questo risultato”. Una volontà chiara e sensibile alle recenti normative europee, come la EN 16763 che, nel quadro europeo delle qualifiche professionali (EQF), stabilisce le competenze minime degli operatori nei settori rivelazione automatica d’incendio, sistemi anti instrusione ed evacuatori fumo calore. “Ci sono Paesi evoluti in questo senso, come Nord Europa, Spagna e Francia, dove solo chi è in possesso di determinate certificazioni può operare nei campi di riferimento. L’Italia, invece, risulta ancora carente nella qualificazione dei servizi. Anie mira a portare i requisiti minimi professionali anche nel quadro normativo nazionale, in modo tale che la certificazione diventi una tappa obbligatoria per l’esercizio della professione” continua Nolli.
Visione tecnica e pratica a 360°
Obiettivo del progetto formativo, che, dopo il successo di marzo, replicherà a inizi ottobre, è offrire una preparazione puntuale, con un programma didattico tecnico e pratico che tocchi le competenze necessarie per la manutenzione dei presidi e degli impianti antincendio. Tra i principali temi: la tecnologia della rivelazione incendi alla luce del Nuovo Regolamento CPR; le normative di prodotto e di sistema e l’analisi degli ambiti legati alla manutenzione. Ulteriore novità, una giornata dedicata ai sistemi di evacuazione audio, sempre più richiesti insieme alla rivelazione incendi.
“La proposta di Anie Sicurezza e IMQ rappresenta un primo passo nella validazione di chi offre servizi, considerando che, allo stato attuale, questi vengono erogati da professionisti non conformi ai requisiti minimi – conclude Dario Nolli -. La volontà è portare al massimo della qualità olistica il mondo dei sistemi di rivelazione incendi, ma questo è possibile solo guardando ai singoli anelli della filiera, il cui lato debole è rappresentato dai servizi. Dobbiamo agire con convinzione, per fare sì che questo settore raggiunga un livello di qualità superiore a quello attuale”.
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