Il tema non è nuovo, ma l’improvviso “sovraffollamento” digitale del lockdown ha richiamato all’attenzione un’evoluzione tecnologica, finanziaria e strategica che il Paese non può permettersi di rimandare
Internet per lavoro, formazione, commercio, intrattenimento… insomma per andare avanti anche nei momenti difficili. Tutti, chi più chi meno, abbiamo sperimentato l’importanza della trasformazione digitale e, ahimè, le carenze infrastrutturali evidenziate dal notevole aumento delle attività connesse. Per dirla in cifre, la piattaforma Akamai ha stimato un aumento del 30% del traffico internet tra febbraio e marzo 2020 (il normale aumento mensile si attesta al 3%).
In questo contesto, dopo anni di dibattito, torna finalmente in auge il progetto della rete unica: un tema che ci tocca come professionisti e soprattutto come attori del mercato dell’AV. L’idea circolava dai tempi del governo Prodi del 2006, passando per Letta e approdando al progetto Ring di Renzi. Nel 2019, poi, la firma da parte di Tim di un memorandum of understanding per valutare la combinazione della fibra ottica con la società concorrente Open Fiber, Enel e Cdp (Cassa Depositi Prestiti), è finita in nulla.
Oggi, in relazione alle necessità imposte dal Covid-19, la partita sembra essere entrata nel vivo. Come? Con la nascita di FiberCop, società unica composta da Tim (con la sua rete in rame) e FlashFiber (joint venture di Tim e Fastweb), operativa entro marzo 2021. Nel suo stadio finale, ovvero dopo la fusione tra FiberCop (di cui farà parte anche un fondo americano, Kkr) e Open Fiber, la rete si chiamerà AccessCo e fornirà connettività ”all’ingrosso” a tutti i gestori presenti e futuri. A sbloccare la situazione, l’intesa di fine agosto tra Tim e Cdp, “caldeggiata” dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli: “un primo passo verso una società delle reti e delle tecnologie a governance pubblica, con l’obiettivo finale di colmare il gap infrastrutturale del nostro Paese e garantire a cittadini e imprese l’accesso ai servizi digitali”.
Sarà davvero per tutti? L’obiettivo della proposta unica è portare la fibra ultra veloce FTTH in almeno il 56% dei comuni già raggiunti dalla banda larga entro il 2025, offrendo le adeguate prestazioni da Nord a Sud e colmando, si spera, il Digital Divide. La sola certezza, per ora, sono i tempi della burocrazia, che non ci daranno risposte prima dei prossimi sei mesi.
https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/08/31/nasce-fibercop-primo-passo-verso-societa-rete-unica_53lCi6p4ZOigOt8FlF3mzN.html
https://www.smartbuildingitalia.it/news/tv-internet/rete-unica-memorandum-firmato-tim-cdp/
https://www.smartbuildingitalia.it/news/senza-categoria/istat-digital-divide-preoccupa-sud-studenti-rischio/