Innovativa startup con sedi a Livorno e Firenze, ReQurv non poteva mancare a Didacta 2024: la sua originale proposta di applicare l’Intelligenza Artificiale al mondo della scuola ha riscosso un grande interesse
Sviluppare le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale e ridurre la dispersione scolastica: questi gli obiettivi dichiarati di ReQurv, brillante startup con cui Amministratore, Claudio Pacini, abbiamo avuto modo di parlare in occasione di Didacta 2024.
C – Può introdurci brevemente la vostra azienda?
CP – Volentieri. ReQurv è una startup innovativa che si occupa di Intelligenza Artificiale. Il nostro obiettivo è ridurre la dispersione scolastica, uno dei principali fattori negativi delle nostre scuole. Non a caso, c’è un filone del PNRR legato a questo obiettivo, con fondi dedicati.
C – Cosa avete presentato a Didacta, quest’anno?
CP – In particolare, ci siamo concentrati su Edu[IA], l’applicazione che abbiamo sviluppato per supportare da un aparte gli studenti nella preparazione, nel ripasso e nell’approfondimento degli argomenti, e dall’altra parte i professori, che possono tenere sotto controllo le problematiche del singolo studente, creare e correggere dei compiti, nonché organizzare il materiale scolastico e didattico.
C – Come funziona il sistema?
CP – Edu[IA] è un’applicazione mobile con interfaccia grafica molto facile da usare, in due versioni: arancione per gli studenti, blu per i professori. Il professore può consultare le classi e le attività svolte, come con un normale registro elettronico, anche se il nostro è basato su Intelligenza Artificiale, e può impostare compiti, verifiche e correzioni, nonché caricare materiale didattico. Lo studente, invece, può chiedere materiale didattico o spiegazioni aggiuntive direttamente alla app. L’interfaccia è una chat con l’Intelligenza Artificiale, che però non risolve direttamente i problemi, insomma, non fa le veci dell’alunno, bensì fornisce spiegazioni dettagliate, come se gli studenti parlassero a tutti gli effetti col professore.
C – Si tratta di uno strumento chiuso o è aperto a implementazioni e personalizzazioni?
CP – Possiamo assolutamente anche agire sul software e implementarlo, anche le funzionalità interne possono essere ampliate su richiesta. I dati restano tutti sul territorio italiano, non usiamo aziende o server esterni. La sperimentazione partirà a maggio per il prossimo anno scolastico, in Sicilia. Anche qui a Didacta abbiamo avuto richieste, saremo anche a Didacta Puglia e sono arrivati interessamenti e richieste anche dalla Lombardia.
C – Vi occupate solo di Educational o sviluppate app anche per altri settori?
CP – Lavoriamo anche per la formazione aziendale, con un software in grado di realizzare automaticamente piani di formazione, e abbiamo sviluppato anche un software di traduzione simultanea, utile anche a lavoratori che non parlano italiano correntemente.