Quello di Canon è da sempre un universo vario e innovativo, con la fotografia come principale “cardine” di un’azienda vastissima, che ancora una volta si dimostra proietatta sul futuro e impegnata nell’estendere la propria offerta.
Canon a ISE 2019 è stato anzitutto videoproiezione di alta qualità, con tutta la gamma 4K in bella mostra come un fiore all’occhiello. I recenti modelli LX-MH502Z e XEED 4K5020Z attrezzati con RS-SL07RST, ottica intercambiabile di nuova generazione che supporta la risoluzione 4K nativa, sono stati il fulcro principale dello stand Canon ad Amsterdam.
La videoproiezione, però, ha pervaso l’intera partecipazione dell’azienda alla fiera, con un’ampia gamma di soluzioni creative adatte a diversi ambienti di installazione, dagli ambienti piccoli a quelli molto vasti. La tecnologia UHD pixel shift integrata è stata mostrata grazie al proiettore LX-MH502Z e ai nuovi modelli XEED, lanciati alla fine del 2018, e non sono mancate le soluzioni di proiezione per i grandi ambienti (stadi, auditorium, hotel o applicazioni di video mapping all’aperto).
Il trend positivo di Canon ci è stato confermato da Massimiliano Ceravolo, Professional Imaging & Consumer Marketing Director di Canon Italia: “Siamo soddisfatti dei risultati che abbiamo raggiunto nel percoso iniziato alla fine del 2013” ci ha confermato durante l’incontro presso lo stand Canon. “Abbiamo ampliato il range dei prodotti sotto i 10.000 lumen, in particolare nella fascia compresa tra i 5000 e i 7000 lumen, ovvero l’area che porta il maggior volume di business. Mi rende orgoglioso il fatto che nel 2018 Canon Italia sia stata insignita del tutolo di miglior Country di tutta Europa, per il numero di prodotti commercializzati. L’Italia quindi può essere portata ad esempio anche per altri mercati. Ci siamo concentrati su un segmento molto preciso, quello museale, e l’abbiamo fatto potendo disporre di DNA nell’imaging e nella fotografia che ci ha permesso di venire incontro alle necessità dei clienti, soprattutto in quella branca fondamentale – in cui Canon è notoriamente molto forte – che è il profilo colore. Il valore dell’imaging, insomma, ci fa da biglietto da visita”.
E a livello di singoli prodotti? Ceravolo non ha dubbi: “Il mondo XEED è quello che ci ha dato più soddisfazioni, ma anche il mondo short-throw è stato sin dall’esordio per noi il fattore più distintivo. Peraltro, vorrei sottolineare che lo scorso anno abbiamo introdotto un forte cambiamento col rinnovo del sistema EOS. A settembre abbiamo lanciato la prima camera Canon full frame mirrorless, che riduce la distanza tra l’ultima lente dell’obiettivo e il sensore, e non solo: allargando anche la superficie dell’ottica, la luce non deve più concentrarsi per forza nella fascia centrale ma può allargarsi su tutto il sensore, col risultato di un’immagine più forte e incisiva, e meno aberrazioni”.
Cosa ci riserva il futuro? “Beh” – ha risposto Massimiliano Ceravolo – “l’idea è continuare a lavorare per sviluppare non solo le camere ma anche le ottiche, tanto per la fotografia quanto per la videoproiezione. Stiamo continuando a investire in ricerca e sviluppo, e non solo: cresciamo anche a livello di gruppo, con l’acquisizione di aziende o compagnie che completano la nostra offerta finale. Abbiamo recentemente acquisito Toshiba ed è stata rifondata la sezione Canon Medical, per la videoproiezione in un ambito specialistico come quello medicale. Non c’è solo l’entertainment!”
Per concludere, non poteva mancare un cenno alla presenza di Canon a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019: “Mi fa piacere sottolineare che un’azienda come la nostra” – ha concluso Massimiliano Ceravolo – “non si occupa solo di investimenti in ricerca e sviluppo, ma anche di creare una certa cultura dell’immagine. Saremo presenti a Matera, dove dipaneremo tutti i diversi volti di Canon, ad esempio col Museo della Civiltà Contadina. Inoltre, su nostra iniziativa, 28 studenti di scuole di arte e video da tutta Europa, uno per ogni Paese, saranno ospitati da Canon e dalla Città di Matera per una settimana, durante la quale realizzeranno ciascuno un’installazione: questi 28 lavori verranno poi donati a Matera come ricordo di questo passaggio storico. Non vogliamo, insomma, creare solo gli strumenti tecnologici, ma anche le basi culturali per farli utilizzare alle nuove generazioni”.
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