Tra collaboration, corporate e digital signage, BenQ ha portato a ISE 2019 conferme e novità per diverse linee di prodotto e applicazioni.
Esplorando lo stand di BenQ a ISE 2019 in compagnia di Alessandra Ollano, Key Account Manager B2B di BenQ Italia, siamo partiti dalle novità. E allora, ecco anzitutto gli upgrade di InstaShow WDC10, soluzione senza software plug-and-play che consente di effettuare presentazioni con qualsiasi dispositivo, compatibile peraltro con qualsiasi sistema operativo o piattaforma hardware. A InstaShow WDC 10 segue la nuova versione WDC 10C (disponibile da aprile) che, nelle parole di Alessandra Ollano, “ha lo stesso ricevitore del WDC 10 ma anziché HDMI e USB avrà un solo connettore USB-C, che porta dati, video, audio e alimentazione.”
E’ prevista per la fine del 2019, invece, l’uscita del nuovo WDC 20, “un ricevitore che permetterà la divisione dello schermo in quattro, aprendo dunque a una vera e propria collaborazione a più voci, non più conversazioni solo fra due persone. Sarà possibile connettersi anche tramite Airplay o tramite QR Code. Ma” – tiene molto a specificare Alessandra Ollano – “non si tratta di prodotti che escludono le loro versioni precedenti. Resteranno tutti nel nostro listino, coprendo diverse esigenze.”
Tra le altre novità presentate ad Amsterdam, la più interessante è sicuramente la linea di monitor stretch per il retail. La serie contava appena due modelli: con l’aggiunta di altri due, e di un quinto la cui uscita è prevista a breve, questa categoria di prodotti offre ora formati che vanno dai 24” ai 38”, per monitor molto sottili che arrivano fino a 1000 nits di luminosità.
Meno luminosi, ma egualmente affascinanti i modelli per il digital signage in interni, tra cui il colossale 86” 4K non touch, attualmente il top di gamma. “Stiamo inserendo questo monitor in molti progetti”, conferma Alessandra Ollano. “Si tratta di un modello da interni, con una luminosità di 450 nits, che lo rende perfettamente idoneo anche a contesti molto illuminati.” I display stretch e smart signage BenQ sono dotati, peraltro, di CMS X-Sign che può essere utilizzato su più schermi, diffondere contenuti 4K e includere dettagli come informazioni sui prodotti, contenuti interattivi, cataloghi e menu.
Per finire, merita menzione anche la nuova lavagna interattiva, più orientata sul mondo universitario o corporate rispetto al modello precedente, che era più prettamente educational. Dotata di sensore di CO2 e sensore di prossimità, nonché di un software più elaborato, si tratta di un prodotto oggettivamente più completo. Il sensore CO2 è utile in particolare per i piccoli ambienti, come le sale riunioni aziendali, nelle quali è in grado di indicare, con la semplice colorazione dal verde al rosso di quattro tacche LED, la concentrazione di CO2. Troppo elevata, può essere un oggettivo impedimento al lavoro, impedimento eliminabile con un semplice arieggiamento della stanza.
Lo stand, molto ricco, era completato poi da tutta la gamma di proiettori laser a ottica fissa e intercambiabile, con luminosità fino a 10.000 lumen. Nessuno stravolgimento, dunque, in casa BenQ, ma tanti adattamenti, tante novità, con una chicca finale:progettata per i clienti G Suite, la nuova Google Jamboard (attualmente non disponibile in Italia), lavagna collaborativa digitale da 55” che funziona connessa al cloud e di cui BenQ è partner di canale esclusivo.
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