Una recente indagine sul projection mapping, condotta da Panasonic, ha confermato le potenzialità delle applicazioni e le ricadute positive sia in termini di mercato che di accrescimento dell’offerta tecnologica. Ecco i risultati
Per chi ha visitato ISE, l’argomento non è nuovo: bastava guardarsi intorno per vedere che la tendenza, nella videoproiezione, è appunto verso soluzioni potenti, stabili e affidabili, di grande portata nella luminosità, risoluzione e manipolazione delle immagini, per coprire superfici irregolari e spesso di grandi dimensioni. In una parola, grazie alla tecnologia laser e all’affinarsi delle caratteristiche costruttive, buona parte della videoproiezione è oggi indirizzata verso la spettacolarizzazione.
Panasonic in questi giorni ha pubblicato i dati di un’indagine condotta a metà del 2015 a cui hanno partecipato 44 aziende coinvolte nel settore, che ha mostrato come la domanda di projection mapping sia da qualche anno in piena crescita. Dal 2012 al 2015 il 65% delle aziende intervistate ha rilevato un notevole aumento sia del numero di progetti di mapping che del relativo fatturato, mentre quasi la metà di loro ha previsto un aumento del fatturato legato al mapping compreso tra il 25 e il 50%.
Il projection mapping presenta un insieme di punti di forza, legati alla combinazione tra l’evoluzione delle funzionalità dei proiettori e la disponibilità di nuove tecnologie. Da un lato infatti lascia largo spazio alla creatività dei designer, con risultati molto efficaci nella spettacolarizzazione e nell’impatto emotivo su un pubblico sempre più esigente; dall’altro ha un consistente ritorno in termini di investimento economico.
Per le installazioni immersive di questo genere, i vantaggi risultano di molto superiori all’investimento nell’evento stesso – sia per chi li ha realizzati, come i professionisti del settore, che per i committenti, il 56% dei quali le sceglie per distinguersi, o per rispondere positivamente alle crescenti aspettative del pubblico. Le applicazioni più frequenti riguardano gli eventi multimediali, le attrazioni son et lumière, l’apertura di nuove strutture, lanci di prodotti. Emerge inoltre dallo studio che ormai il mapping è preferito ad altre tecnologie AV per la sua capacità immersiva, di raccontare una storia, di stupire.
“Narrazione e pubblicità si combinano. Il projection mapping offre al team creativo una grande tela, dove presentare effetti visivi mozzafiato e raccontare storie in modo innovativo – dichiara Hartmut Kulessa, European Projector Marketing Manager di Panasonic – Per di più i marchi possono essere integrati nel contenuto e far parte dello show. Le grandi aziende se ne sono rese conto”. Ma soprattutto, riprende Kulessa: “Il mapping si è consolidato ed è parte integrante di molti eventi commerciali, grazie alla capacità di creare business e fatturato per organizzatori e fornitori”.
Le caratteristiche tecniche più richieste per un buon mapping sono, in ordine, la risoluzione, la luminosità, l’affidabilità, la qualità dell’obiettivo e il contrasto.
Lo studio riporta ancora molti dettagli; i curiosi possono leggerlo per intero al link:
http://business.panasonic.it/sistemi-visuali/sites/default/nfsfiles/visual-systems/files/technical_downloads/Panasonic%20Whitepaper%20v3_IT_final.pdf
http://business.panasonic.it/sistemi-visuali/#