Sì, in effetti non è la stessa cosa fare il proprio intervento davanti a una platea di persone, oppure davanti alla stessa platea, ma in un ambiente digitale e immersivo. Così è stato l’avvio di Active Spaces Virtual, l’evento di Connessioni in collaborazione con WhatWeAre sulle tecnologie digitali per il lavoro e lo studio, che si è svolto venerdì scorso 5 giugno
E se le necessità divengono virtù, le restrizioni in atto per l’emergenza sanitaria hanno portato quantomeno alla volontà di rimettersi in gioco, e trovare nuove strade per raggiungere i medesimi obiettivi ma con mezzi diversi.
Per noi, questo ha voluto dire puntare sull’immersività: è così nato Active Spaces Virtual che ha preso il posto del progetto lanciato a inizio anno, una serie di eventi dedicati agli end-user professionali che lavorano nella progettazione o gestione di ambienti per il lavoro o la formazione, accreditati dagli ordini professionali per la formazione continua di Ingegneri e Architetti. Tuttavia non si è trattato di un Webinar ma di un vero evento in presenza, anche se digitale, dove i partecipanti hanno comunque preso parte direttamente ai lavori. Come? Con un SÉ digitale, ovvero un avatar e un ambiente virtuale dove vivere una esperienza diretta. Gli ambienti e la piattaforma tecnica sono stati elaborati da WhatWeAre.
Dopo l’accoglienza e la registrazione, durante la mattina si sono svolte le sessioni formative nella sala plenaria: abbiamo parlato di apprendimento con l’immersività con Luca Sancricca e dell’incontro, tecnico ma soprattutto dei due mondi logici e progettuali, tra Audio Video e IT, con Alberto Forchino, di cambio di approccio e gestione degli staff con lo Smart Working, grazie al contributo di AVIXA. Ma abbiamo introdotto anche argomenti più tecnici, come l’importanza dell’integrazione per ottenere sale multimediali che esaltino le potenzialità dei lavoratori con Adriano d’Alessio di Lightware, di strumenti video e audio conferenza con Marco Calò di Prase Media Technologies, del mondo degli accessori e della sicurezza, con Mario Romagnoli di Euromet.
Il programma è poi proseguito con alcuni workshop: i partecipanti, divisi in gruppi, hanno risposto a un questionario su come allestire e progettare un “Active Space” allo stato dell’arte, per poi fare esperienza in prima persona, attraverso il proprio avatar, di un ambiente come quello oggetto del questionario, riprodotto grazie alle tecnologie digitali. Progettazione, esperienza e gaming, per un evento sperimentale che speriamo avremo l’occasione di proporre ancora, magari in parallelo con quelli in presenza.
Ma come è andata? Lasciamo la parola a Marco Calò di Prase Media Technologies, relatore della giornata di formazione: “Un’esperienza sicuramente positiva e utile, che ha le potenzialità di essere ulteriormente migliorata. Come relatore, è stato piuttosto stupefacente trovarsi a parlare davanti a una platea di persone virtuali, una esperienza diversa e più coinvolgente rispetto ai Webinar che mi è già capitato più volte di tenere, e anche meno faticosa. Un’occasione di entrare in contatto con nuovi professionisti, anche in questo periodo di restrizioni e in tutta sicurezza. Da ripetere.”
Grazie a Marco Calò e a Prase Media Technologies, Euromet, Lightware e AVIXA che ci hanno affiancato nella sperimentazione di nuove strade per il “networking in tempo di restrizioni”, all’Ordine degli Architetti che ha dato fiducia al programma come strumento formativo per i propri iscritti.
www.whatweare.it/
www.connessioni.biz/
www.avixa.org/
https://lightware.com/
https://www.prase.it/
www.euromet.com/