Il CEO Luca Murer è stato molto chiaro nel tratteggiare motivi e aspettative della sua azienda nella decisione di partecipare al MAF 2024
C – Buongiorno Luca, grazie per il tempo che ci dedichi. Perché avete deciso di partecipare a questo evento?
LM – Essenzialmente per far capire al mercato che siamo presenti. Omnio è nata con l’idea di aiutare il cliente a mettere assieme le complesse parti di una catena, o di una filiera produttiva: per questo è importante che siamo qui, e abbiamo portato i nostri partner per mostrare ai partecipanti una soluzione completa.
C – In cosa i vostri partner sono fondamentali, in riferimento al tema del Set Virtuale?
LM – Perché una situazione di Virtual Production funzioni servono tanti pezzi, e devono essere armonizzati tra di loro: LED, processore, server, tracking eccetera… Senza tutte queste parti e le relative competenze armonizzate assieme, il sistema non funziona. Volevamo illustrare con chiarezza questo concetto, spiegare perché serve un supporto specializzato, che sappia dialogare con tutte le componenti. I nostri partner sono fondamentali perché costituiscono, ciascuno per quanto concerne la propria specifica area di competenza, l’intera filiera di prodotti e processi necessari alla Virtual Production propriamente detta.
C – In Italia, è cosa nota, ci sono per ora pochi Virtual Set: pensi che parlarne sempre più spesso possa accelerare l’adozione di queste soluzioni?
LM – Il punto è che siamo all’inizio un po’ ovunque, non solo in Italia. Anche all’estero, non esiste chi abbia già quindici anni di esperienza. In italia siamo forse un po’ più agli albori, però non è una situazione tanto diversa. Le resistenze principali sono quelle legate alla non piena comprensione del flusso e delle personalità coinvolte, delle competenze che occorrono. Ma sono convinto che si svilupperà in fretta. L’importanza di eventi come questo è proprio quella di poter raccontare quali siano le sfide da affrontare.
C – Proprio qui al MAF se ne è parlato molto: quanto conta la barriera economica nel passaggio alla Virtual Production? Come possono le aziende mettere a valore l’investimento?
LM – Lo scoglio iniziale consiste in effetti nella necessità di effettuare un investimento importante, modulabile, però comunque impegnativo. Si tratta di un innegabile ostacolo, ma chi sta iniziando a compiere questo percorso vede fin da subito i benefici, i vantaggi sono evidenti.
C – Com’è andato l’evento, dal vostro punto di vista? C’è stato un ritorno di interesse? E che tipologia di visitatori avete registrato?
LM – C’è stato sicuramente dell’interesse, anche se è difficile valutarlo quantitativamente. Questi eventi, però, a nostro avviso sono importanti, ci aiutano a farci un’idea dello stato delle cose, delle direzioni in cui va il mercato e delle necessità formative e informative. Per quanto riguarda i visitatori, abbiamo registrato molta curiosità, soprattutto a parte degli operatori broadcast. I profili sono diversi, da chi è interessato a capire di cosa si tratti quando si parla di Virtual Production a chi pone domande tecniche precise perché è già avviato su questo percorso. Insomma, è stato un evento dal pubblico diversificato, e per è andata molto bene.