Pubblica amministrazione e tecnologia: una recente ma vivace amicizia, soprattutto nel campo di meeting e conferencing AV. Grazie anche al contributo di Shure.
Se in ambito Corporate – quindi aziendale e privato – queste tecnologie hanno già abbondantemente preso piede, e oggi esistono molti diversi sistemi per la gestione di sale riunioni e spazi da videoconferenza, in ambito Government e nelle pubbliche amministrazioni il processo è stato più lento, anche se i risultati cominciano a vedersi. E il Covid-19 ha certamente accelerato e radicalizzato questo processo.
Sfide e soluzioni
Il marchio Shure – distribuito in Italia da Prase Media Technologies – offre un’ampia gamma di soluzioni per la conferenza collaborativa. L’attenzione è rivolta tanto agli utenti finali, che si troveranno a utilizzare quotidianamente i prodotti e hanno bisogno di immediatezza d’uso, quanto agli integratori di sistemi. Lavorare nell’ambito pubblico, infatti, significa non solo avere a che fare con bandi e concorsi, ma doversi anche muovere in ambienti meno “disegnabili” rispetto a quelli tipicamente aziendali: sale di consiglio, aule di discussione, auditorium con molti posti a sedere e tante postazioni da attrezzare. Vista questa varietà di ambienti e la necessità di essere, spesso, il meno invasivi possibile, la flessibilità dei sistemi e delle scelte diventa fondamentale, e l’integratore è – una volta di più – l’esperto in grado di guidare il committente nella scelta e installazione dei prodotti.
Si tende a organizzare e costruire gli spazi per i meeting – siano essi ampi ed estesi oppure piccoli e raccolti (le cosiddette “huddle room”) – attorno a sistemi completi di software e hardware; e ancora: meglio i sistemi cablati o i sistemi wireless? L’impianto, in ogni caso, va calibrato sulle dimensioni dell’ambiente e sulle sue caratteristiche acustiche, soprattutto in ambito governativo, quando può capitare che anche spazi molto antichi debbano essere integrati con moderni sistemi AV.
Nelle “stanze dei bottoni”
Negli ambienti governativi parlare ed essere ascoltati in modo chiaro è un’esigenza basilare: la varietà di voci, però, costituisce un’indubbia sfida. La proposta Shure si chiama Microflex Complete (disponibile anche in versione wireless): progettato per offrire una gradevole ed efficace esperienza d’uso, questo sistema comprende funzionalità dedicate al mondo PA, come la possibilità di esprimere il voto da ogni postazione, l’agenda, l’interpretariato multi-lingua (fino a 31 canali) e la verifica dell’identità. L’elevato livello di intelligibilità audio, il potente software di controllo e la facile integrazione rendono MicroFlex Complete un sistema adatto a tantissime situazioni e ambienti, anche in presenza di limitazioni architettoniche.
Per contrastare le interferenze RF degli onnipresenti smartphone, inoltre, il sistema dispone di Shure CommShield integrato, mentre la modalità ad attivazione vocale consente un’operatività semplice e immediata, adatta anche a meeting informali con moltissimi partecipanti.
Un ecosistema complesso, ma non complicato
Il sistema Microflex Complete, che permette riunioni da 20 a 3.800 partecipanti, si compone di diversi elementi raccolti attorno alla Central Control Unit DIS-CCU, che governa anche il sistema DDS-5900 (cui accenneremo più avanti).
È possibile scegliere tra la Conference Unit MXC615, la MXC630 e la MXC640, tutte con altoparlante incorporato: MXC615 può essere utilizzata da un presidente, un singolo delegato o due delegati in condivisione; l’MXC630 dispone di controlli di voto integrati e lettore di ID card; infine, il modello MXC640 porta in dote anche la novità del touchscreen a colori, per visualizzare informazioni sulla conferenza e controlli. Tutti e tre i modelli dispongono di una porta jack da 3,5 mm, che facilita ascolto in cuffia e interpretariato.
Il sistema Microflex Complete si fregia inoltre di una vastissima gamma di accessori che vanno dai microfoni gooseneck (anche dualflex) alle console professionali per interpreti ISO 20109-compliant (modello MXCIC), con tre canali in uscita, otto canali di inoltro e display a colori. Interessante anche MXCSIGN, e-paper fronte-retro e display informativo che identifica i partecipanti alla conferenza, utilizzabile anche col sistema DCS 6000. Insomma, Microflex Complete è un sistema indubbiamente complesso e stratificato, ma non complicato e, in più, particolarmente flessibile.
Flessibilità
Le soluzioni Shure si integrano bene anche con controlli ed elementi di terze parti, e offrono la possibilità di attrezzare gli ambienti con veri e propri sistemi completi per la gestione della videoconferenza.
In quest’ambito, Shure propone il sistema digitale DDS 5900 (con il sistema wireless BLX-R): una soluzione integrata all-in-one per luoghi di discussione pubblica (quindi particolarmente indicata per il settore della pubblica amministrazione) che combina microfono, speaker e controlli utente avanzati, con configurazione e funzionalità flessibili, per adattare il sistema a qualunque ambiente. Il sistema wireless BLX-R, invece, è pensato per presentazioni mobili o per interventi da parte del pubblico, con una spesa contenuta e con tutta la flessibilità dell’audio wireless.
Se la parola d’ordine è Wireless…
Microflex Complete combina una soluzione conference completa con tutta la libertà offerta dalla tecnologia wireless, in particolare per gli ambienti governativi ma anche per applicazioni Educational e Corporate. Prescindendo dai cavi, Microflex Complete Wireless si presta anche per riunioni veloci in ambienti “di fortuna” (come spesso accade in questo periodo). Con un singolo access point, è possibile controllare fino a 125 unità wireless su un canale WLAN senza ulteriori software o licenze; inoltre, la sicurezza è garantita dalla criptazione audio AES-128. Infine, le funzioni Automatic Interference Detection e Avoidance prevengono i problemi di trasmissione anche in ambienti RF.