Focus sulle opportunità che il protocollo Z-Wave offre a installatori e system integrator nell’automazione degli edifici.
Integrare sistemi e dispositivi, riqualificare edifici ed efficientare impianti senza interventi invasivi, generare soluzioni intelligenti in grado di soddisfare le esigenze dei clienti finali, aumentando le potenzialità di business nel mondo dell’automazione. Una filosofia che Vemar ha sposato e concretizzato con i propri progetti di integrazione basati su tecnologia Z-Wave. “L’azienda nasce come società di fornitura e di assistenza nel settore IT per imprese, uffici ed enti pubblici – ci racconta Marco Piscopia, ingegnere elettronico e direttore tecnico di Vemar -. Nel 2015, al termine di un periodo di ricerca delle migliori soluzioni sul mercato, abbiamo avviato i primi progetti di automazione degli edifici con protocollo di comunicazione Z-Wave. Oggi vantiamo numerose referenze, tra abitazioni, ville private, centri direzionali e hotel, ma siamo solo all’inizio, la nostra mission è quella di sensibilizzare maggiormente il panorama della building automation italiano circa i benefici delle riqualificazioni con tecnologia wireless Z-Wave”. Una volontà culminata pochi mesi fa nell’adesione alla Z-Wave Alliance, organizzazione che riunisce oltre 600 integratori e 1200 prodotti certificati a livello globale allo scopo di promuovere l’omonimo standard per dispositivi wireless e applicazioni IoT.
Lo standard Z-Wave protagonista a Potenza
Primo atto di questa collaborazione strategica, in virtù della quale Vemar risulta attualmente unico integratore certificato Z-Wave sul territorio italiano, l’evento Meet the Future Now, lo scorso 11 novembre nello spazio di coworking GoDesk di Potenza, pensato per promuovere l’uso di tecnologie non invasive per sistemi di automazione e di soluzioni integrate. Un’intera giornata dedicata a tecnici, progettisti, imprese del settore ricettivo e aziende installatrici per approfondire le tecniche di progettazione e di integrazione tramite tecnologia wireless Z-Wave. Il programma approntato insieme ai partner Widom, EDS LAN ed Ecletticalab ha toccato, oltre agli approfondimenti sul protocollo di comunicazione, metodi di riqualificazione non invasivi, componenti per domotica, industria 4.0 e Internet of Things e cenni alla normativa nelle tecniche di integrazione degli impianti.
“Siamo soddisfatti dell’esito di questo appuntamento – commenta Piscopia -, un primo “esperimento” che vediamo come preludio di nuovi eventi per i professionisti italiani. Da notare la presenza di un pubblico qualificato e attento, che ha mostrato interesse verso gli argomenti trattati, apprezzando anche la parte finale dedicata alla presentazione di casi studio, arricchita da dimostrazioni pratiche e suggerimenti utili a chi si avvicina all’installazione di impianti domotici. I partecipanti hanno infatti potuto toccare con mano le funzionalità di Z-Wave, con la presenza di 3 reti indipendenti perfettamente funzionanti negli spazi di GoDesk”.
Guardare alle sfide del futuro
Se da un lato il fermento tecnologico che ruota intorno alla domotica ha trainato l’attività di Vemar, dall’altro restano alcuni ostacoli “ideologici” da affrontare. “In qualità di integratore di sistemi, Vemar si rivolge ad aziende di installazione non come potenziale competitor bensì come partner in grado di ampliarne i servizi. Non scegliamo né vogliamo influenzare gli installatori nei prodotti installati, ognuno progetta i propri impianti come desidera, Vemar subentra in un secondo momento, per automatizzare tali soluzioni impiantistiche. Prendendo spunto dal noto trend DIY (Do it Yourself), mi permetto di coniare un nuovo termine: DIFC che sta per “Do it for Customers. Vogliamo che i professionisti comprendano le opportunità di business generate dalla nostra proposta di integrazione con interventi non invasivi, pensando alle grande necessità di efficientamento energetico del patrimonio edilizio italiano” spiega il direttore tecnico.
Vemar è dunque chiamata al pionieristico compito di spianare la strada alla domotica targata Z-Wave in Italia, da “Meet the Future Now” a nuovi appuntamenti formativi in collaborazione con l’Alliance. Proprio dal fronte internazionale, arriva la soddisfazione Mitchell Klein, executive director della Z-Wave Alliance, per l’ingresso di Vemar: “La Z-Wave Alliance è sostenuta dall’innovazione e dai traguardi raggiunti dai membri, con particolare attenzione agli integratori di sistemi. Le realtà quotidianamente impegnate nello sviluppo di soluzioni Z-Wave per i propri clienti rappresentano infatti un valore aggiunto per la nostra attività. Gli sforzi di Vemar nel promuovere la cultura degli edifici intelligenti è fondamentale per la crescita globale dello standard non solo in applicazioni residenziali, ma anche nell’hospitality e in altri mercati verticali”.
www.vemarsas.it
www.godesk.it
www.z-wave.com