In occasione del MAF 2024 (Milano Audiovisual Forum) abbiamo incontrato la Direttrice Area Produzione Sport di Mediaset, Silvia Bracco, che ci ha concesso una breve ma interessantissima intervista
Gran piglio e voce determinata, Silvia Bracco è in Mediaset dal 2003 e, ad oggi, dirige l’Area Produzione Sport dal punto di vista economico-produttivo. “Lavoro a stretto contatto con il direttore giornalistico, Alberto Brandi, e gestisco i soldi che l’azienda destina per ogni evento”: così Silvia descrive, in sintesi, il suo lavoro. E conclude: “Coordino un gruppo di produttori che vanno sul campo, il mio ruolo, invece, è quello di organizzazione e coordinamento produttivo.”
Inevitabile chiederle, a questo punto, cosa l’abbia attratta nel programma del MAF, quest’anno.
“Sono qui” – risponde – “per affrontare temi particolarmente tecnici. Io seguo più la copertura editoriale, ma abbiamo a che fare coi service quindi mi interessa la realtà in cui vivono e lavorano oggi.”
C – In che misura lavorate coi service?
SB – Ci appoggiamo ai service per le integrazioni degli eventi che l’azienda compra, e per Mediaset le integrazioni sono molto importanti perché offrono un plus agli spettatori. Ad esempio, per le partite più importanti della fase finale della Coppa Italia integreremo il segnale che riceviamo dalla Lega con mezzi nostri, appoggiandoci proprio ai service.
C – Come ha trovato questa edizione del MAF?
SB – Ho trovato i vari interventi molto interessanti, ne esco con un bagaglio nuovo di competenze molto importante per me. È il primo anno in cui sono stata invitata al MAF, infatti non ho messo in programma interventi. Alla prossima edizione, però, non mi farò pregare e interverrò anch’io, portando il contributo del mio punto di vista.
C – Qual è stato l’aspetto più interessante, a suo avviso, di questa edizione?
SB – Io trovo molto interessante che dalla tecnologia arrivino sempre strumenti nuovi per la produzione. Per restare sul concreto, anni fa lavoravamo con camioncini che mandavamo in giro per i grandi eventi. L’innovazione ci ha permesso di essere più snelli, ora ci sono gli “zainetti”: un operatore con la telecamera e con un’attrezzatura leggera al seguito, che consente di risparmiare e di evitare la necessità di parcheggi, eccetera… Il mondiale di calcio, per fare un esempio, l’abbiamo coperto solo con gli zainetti, siamo stati più agili e innovativi. In futuro, penso che la Virtual Production ci consentirà di inviare meno persone in location, con ulteriore risparmio sui costi. Siamo intenzionati a sperimentarla sempre di più.
C – Un’ultima domanda, ma importante: una donna a capo della Produzione Sport di Mediaset è un segnale importante?
SB – (Ride) Siamo tantissime donne nella produzione sportiva di Mediaset! Sono cambiati i tempi, e le donne sono molto brave nell’organizzare e pianificare. Io sono alla redazione sportiva dal 2003, e ricordo che quando arrivai eravamo in appena due donne. Oggi siamo cresciute tanto, e c’è sicuramente da esserne fiere.