Anche se non è entrata prepotentemente nella nostra quotidianità di operatori del settore dell’Integrazione dei Sistemi (ma forse non ancora, e poi chi lo sa?), l’Intelligenza Artificiale è il tema degli ultimi giorni per chiunque si occupi di tecnologia. Proprio oggi 5 aprile, in serata, avrà luogo l’atteso vertice tra il management di OpenAI, che ha sviluppato ChatGPT, e il Garante Italiano per la Privacy
Nel fiorire di continue nuove applicazioni dell’IA e delle possibili implicazioni per il lavoro (costituirà un aiuto o perderemo milioni di posti di lavoro?), per l’uomo (ci aiuterà ad affrontare meglio le questioni pratiche della nostra vita o si sostituirà agli umani?), e per l’etica (la latente paura di un mondo di macchine incomparabilmente più efficienti di noi che prenderà il sopravvento sul modello umano e sulle nostre scale di valori), la scorsa settimana è arrivata la notizia che un gruppo di esperti, di cui fanno parte anche imprenditori che stanno investendo nel settore, ha pubblicato una lettera aperta chiedendo uno stop di sei mesi alla ricerca sul tema IA. “Gli sviluppatori di IA dovrebbero utilizzare la pausa per sottoscrivere congiuntamente una serie di protocolli condivisi e rigorosi che vengano validati da esperti esterni, e che certifichino che i sistemi di machine learning siano sicuri e affidabili”. Ciò che si critica è la potenza effettiva della IA e il possibile impatto sulla società se non viene controllata e regolamentata. La lettera segue di poche settimane il lancio pubblico di GPT-4 di OpenAI, il sistema di intelligenza artificiale più avanzato mai creato. “L’intelligenza artificiale avanzata potrebbe comportare un profondo cambiamento nella storia dell’essere umano e dovrebbe essere pianificata e gestita con cure e risorse adeguate”, scrivono i firmatari.
Dopo pochi giorni si è mosso il Garante della Privacy Italiano che, in nome della protezione dei dati personali che poi vengono utilizzati per “allenare” le intelligenze artificiali, ha limitato l’uso dei dati degli utenti di ChatGPT; OpenAi ha risposto annunciando la disponibilità a collaborare e ha di fatto bloccato il servizio per gli utenti italiani. La mossa ha scatenato infiniti commenti, da quelli spontanei sui Social: “il Garante è intervenuto su ChatGPT ma in barba alla Privacy il mio cellulare continua a squillare per propormi risparmi sulle bollette e contratti telefonici” (non citerò la fonte!), fino agli immancabili consigli su Web su come aggirare l’ostacolo – pare che basterebbe collegarsi tramite una VPN estera. Non mancano i commenti più informati, come quello di Francesca Rossi, manager e AI Ethics Global Leader di IBM, membro del comitato scientifico del Future of Life Institute, il think tank di Cambridge, in Massachusetts, che pochi giorni fa ha divulgato l’appello menzionato nelle righe precedenti. Rossi non ha firmato la lettera: ne condivide le finalità ma non il metodo per raggiungere l’obiettivo, perché l’allineamento con i valori umani è necessario già adesso e non solo in prospettiva futura, e perché l’appello si concentrerebbe poco sui meccanismi di deep learning (discriminazioni, sorveglianza, errori vari) e troppo sugli scenari apocalittici di cui, in tutta onestà, non abbiamo ancora nessuna prova visto che di intelligenze artificiali senzienti non ne esistono.
Altri pareri includono i rischi e le enormi perdite economiche che comporterebbe una pausa forzata nella ricerca sul tema IA, o il fatto che basterebbe produrre dati “sintetici” per l’allenamento delle IA per ovviare al problema della Privacy. Non ultimo, si può leggere il commento di Mira Murati, CTO di OpenAI, che rivendica il parere positivo dell’opinione pubblica sull’IA e su ChatGPT in particolare, e l’impegno dell’azienda per ridurre l’uso dei dati di privati. Tuttavia anche altri governi – Germania, Francia e Irlanda – si stanno attrezzando per provvedimenti analoghi a quello del garante italiano, mentre Giappone e regno Unito hanno fatto sapere che hanno già dossier aperti su ChatGPT e stanno valutando i provvedimenti.
In attesa dell’incontro online di oggi tra il Garante e OpenAI, chi già di noi utilizza l’IA per compilare liste di dati, rispondere a domande frequenti, creare magari bozze di progetti o modelli di lavoro? E chi vi dice che questo testo non sia stato scritto da una Intelligenza Artificiale?
https://openai.com/blog/chatgpt
https://www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-lettera-blocco-francesca-rossi/