Esempi come questo ci chiariscono quanto la realtà immersiva possa contribuire alla nostra formazione e consapevolezza: Al MUSE di Trento non ci lasceremo sfuggire l’occasione di rivivere, in prima persona, l’esperienza dell’arte preistorica, accorgendosi magari alla fine che non si sta più guardando nel buio di una grotta ma un po’ anche dentro se stessi.
Indossare un visore e diventare un artista preistorico. È questa la promessa di Lascaux Experience. La grotta dei racconti perduti, la mostra aperta lo scorso 23 luglio al MUSE di Trento: da quando nel 1963 la grotta, un patrimonio inestimabile di pitture rupestri di epoca preistorica, fu chiusa per motivi di conservazione, è stato molto più difficile per i visitatori vivere la grande emozione di tornare in contatto con le epoche più remote dell’umanità. Oggi grazie alla realtà virtuale è possibile esplorare l’intera grotta, ammirare i suoi dipinti, ma anche vivere esperienze interattive e diventare protagonisti attivi del racconto, vivendo un’esperienza paragonabile a quella vissuta dagli artisti preistorici di 20.000 anni fa.
L’esposizione itinerante, realizzata per la prima volta in Belgio nel 2021, vede il MUSE di Trento come seconda sede al mondo (prima italiana) a ospitare la sua versione rinnovata, una visita virtuale e interattiva realizzata tramite i visori Oculus VR. Non ce la faremo scappare.