Jeff Meyer è il nuovo Chief Revenue Officer di Inogeni, con l’ambizioso incarico di espandere il business globale dell’azienda, in tutti i suoi aspetti.
È stato indubbiamente un privilegio poter intervistare direttamente Jeff Meyer a proposito del suo nuovo incarico in Inogeni, dove porta l’esperienza di una lunga carriera nel mondo dell’AV professionale. L’azienda è ben nota per le sue soluzioni pensate per la Unified Communication, per la gestione del segnale audiovisivo, nonché per le sue collaborazioni con marchi prestigiosi come Cisco e Huddly. Le proposte Inogeni comprendono mixer, switcher e convertitori pensati per rispondere anche tutte le nuove esigenze “ibride” delle aziende. Per gli ambienti multi-camera, inoltre, queste tecnologie consentono l’integrazione di più telecamere in sorgente HDMI, USB o SDI. Un catalogo ricco di soluzioni e proposte, dunque: l’ideale per un ulteriore sviluppo del marchio in mercati finora meno frequentati e con ampio margine di crescita.
Come si inscrive dunque l’esperienza di Jeff Meyer nella realtà Inogeni? “Entrando in azienda ho potuto constatare direttamente dalla carica innovativa e dall’impegno del team nel rimanere sempre al passo con le tendenze tecnologiche più attuali, senza trascurare la soddisfazione dei clienti” esordisce Meyer. “Il mercato offre una vasta scelta di novità e soluzioni, ma non tutti sono innovativi, qui invece ho trovato conoscenza ingegneristica e competenza, il risultato è la creazione di prodotti che servono veramente, che completano sistemi esistenti e che offrono soluzioni reali”.
Quali, dunque, le idee di Jeff Meyer sullo sviluppo del business per Inogeni? “Il nostro business va dall’Educational al Medicale, passando per Conference e Corporate, con tutto il settore delle meeting room e del lavoro ibrido. Desideriamo sviluppare tutte le aree appoggiandoci ai distributori locali. La nostra rete tocca già territori importanti come Stati Uniti e Canada, Cina, Australia, Singapore e, in Europa, Danimarca, Germania, Francia, per citare i principali. Ma i distributori sul territorio sono importanti anche per raccogliere feedback e necessità dei clienti, e orientare di conseguenza le nostre produzioni. Non trascuriamo neppure il lato fiere, in cui crediamo molto per presentare le nostre soluzioni, infine investiamo anche sui cosiddetti experience center, luoghi dove è possibile entrare in contatto con la nostra tecnologia e scoprirne i pregi”. “In Italia – prosegue Jeff – siamo presenti con ben quattro partner: i lettori di Connessioni conoscono già certamente i distributori Exertis e Satnet, lavoriamo poi anche con BL2 Store, che commercializza online soluzioni nei settori audio, foto, video, cinema e broadcast, e CNC, operativa anche a livello internazionale. Il mercato italiano ci interessa, c’è molto da fare e, a dispetto di quello che si crede generalmente sul vostro Paese, che io conosco bene per averci abitato per molti anni, si tratta di un mercato molto ricettivo e aperto alle novità”.
Ma se dovesse definire in poche parole il principale pregio della tecnologia targata Inogeni, cosa direbbe Jeff Meyer? “Oggi occorre soprattutto la semplicità. Bisogna offrire prodotti realmente plug&play, in un’epoca di smart working e lavoro ibrido la fruibilità della tecnologia è l’esigenza numero uno. La meeting room deve accogliere efficacemente sia chi è in presenza sia chi si connette da casa col proprio pc. Dunque, qualsiasi sala di videoconferenza richiede soluzioni BYOM/BYOD che consentano l’aggiunta di un ospite con un proprio soft-Codec. I nostri prodotti Toggle, premiati a livello internazionale, e 4KX-Plus per Cisco Webex, soddisfano pienamente questa esigenza. Aggiungo, infine, che la progettazione e la produzione al 100% made in Canada di ciascun dispositivo garantiscono il rispetto di alti standard qualitativi”.