Subito dopo aver festeggiato un anno di collaborazione con Xilica, Intermark Sistemi apre la sua nuova sede milanese, in zona Bicocca.
Un luogo stimolante, inclusivo, inaugurato con una tre giorni che ha visto, il 18 19 e 20 ottobre scorsi, avvicendarsi manager di Nureva, TeamMate, IHSE, oltre a uno spazio dedicato ai display ProDVX. Facilmente raggiungibile in metro e dall’autostrada, la nuova sede e show room di Intermark consta di due stanze polivalenti, con i piani inferiori adibiti allo showcase di prodotti (audio, video e lighting), mentre i piani superiori, soppalcati, sono dedicati agli open space e meeting room. Di questa nuova presenza in città e dell’evento di inaugurazione, con tanti ospiti dalle aziende partner, ne abbiamo parlato con il Marketing Manager Carlo Novelli, che ci ha trasmesso tutto il suo entusiasmo: un’occasione per fare il punto sui mercati ICT e AV, con particolare riferimento all’integrazione di sistemi.
Connessioni – Quali sono, secondo voi, le principali evoluzioni del mercato?
Carlo Novelli – Da una parte c’è una tendenza spiccata verso i prodotti plug and play, facilmente gestibili con poche operazioni. Dall’altra parte, esigenze di sistemi sempre più complesse richiedono una maggiore attenzione all’integrazione e al controllo. Faccio un esempio: la nostra soundbar Nureva integra la microfonia, lo speaker, la gestione USB, etc. Basta collegarsi e l’apparecchio è in grado di mettere a fuoco le voci di chi sta parlando, in una calibrazione continua. Se volessimo riproporre le stesse funzionalità in più sistemi, però, avremmo bisogno di un processore audio USB, un amplificatore, degli speaker, un sistema di microfonia, oltre a un’interconnessione con sistemi video e luci esterni, il tutto in un’ottica di connettività e tenendo in considerazione aspetti come il video delay, i preset della camera, la regolazione del volume, etc. In questi casi, sempre più frequenti, è impensabile non avere un sistema di controllo unificato e personalizzato.
C – Quanto questa personalizzazione è operata dal cliente, e quanto configurata da voi?
CN – Intermark Sistemi crea soluzioni tarate sulle singole richieste, facendo comunicare tecnologie molto diverse tra loro, controllabili attraverso un touch panel dal quale poter selezionare degli scenari. Ad esempio, possiamo passare da un video singolo a uno scenario videowall, in cui l’utente ha su un ledwall display un processore che consente di vedere simultaneamente telecamere, work station, siti web, applicativi, il tutto con layout personalizzabili. Tutto ciò deve poi venire incontro, ovviamente, alle esigenze dei singoli spazi: in collaborazione con l’azienda Room Dimensions, offriamo consolle customizzabili. Chiaramente, per quanto il sistema possa risultare complesso, il cliente deve avere un device di controllo intuitivo, che permetta di selezionare il settaggio desiderato pochi passaggi.
C: Parlateci della vostra collaborazione con Room Dimension.
CN: Il trait d’union è l’arredo tecnico: consolle pensate per accogliere tutti i dispositivi AV, con vie cavo già strutturate. Room Dimension elabora il progetto, in senso modulare e implementabile; noi lo personalizziamo secondo le esigenze del cliente. Oltre alle consolle realizziamo anche tavoli direzionali, con display e microfoni a scomparsa Arthur Holm, o con display touch interattivi del nostro marchio iSistemi. Tutto, comunque, deve essere predisposto per accogliere tecnologie, con spazi rack implementabili secondo le singole esigenze: questo è un concetto portante fondamentale.
C – Qual è la risposta dei clienti di fronte a questo tipo di soluzioni?
CN – Generalmente molto buona, ma occorre sviluppare una cultura tecnologica; sicuramente c’è una tendenza all’integrazione che la pandemia ha messo in luce, anche in questa fase di ritorno dei meeting in presenza. Ora, ad esempio, gli impianti delle conference room devono essere compatibili con qualsiasi device personale. La tecnologia che abbiamo a disposizione è tanta, ma saper scegliere i prodotti giusti per creare una soluzione funzionale è un compito che tipicamente attiene al system integrator, e che oggi coinvolge anche il distributore. Intermark in particolare ha scelto una serie di brand all’insegna della compatibilità reciproca, e siamo l’anello di una catena di valore tra il vendor e il System Integrator.
C – Quanto è cambiato il vostro mestiere, e quanto il vostro framework di riferimento?
CN – Moltissimo. Se il mestiere del distributore oggi fosse quello di importare un brand e immetterlo sul mercato saremmo già spariti, non esisteremmo più. Se c’è la necessità di una distribuzione nazionale è perché servono delle aziende che rappresentino l’espansione e il radicamento del brand all’interno di un territorio, ovviamente forniamo assistenza, formazione e certificazioni. La catena di vendita è sempre la sessa: produttore, distributore, system integrator, cliente finale. A cambiare è la catena di informazioni, che circolano in maniera molto più libera, e ci spingono ad affrontare i problemi in in ottica multidisciplinare, con una suddivisione di competenze. Questo spazio vuole essere un po’ la dimostrazione di questo, combinando le esigenze di un ambiente funzionale con quelle di showcase dei nostri prodotti. È stata una sfida avvincente, qui dentro c’è un ottimo concentrato di tecnologie.