La Biennale di Architettura di Venezia 2023 è stata inaugurata venerdì scorso 20 maggio, una notizia che sembra riguardare più il mondo dell’architettura. … Se non fosse che il main sponsor è Fohhn, e uno dei principali partner tecnici è Epson, come a ribadire che integrazione e Audio Video ne sono una parte fondamentale
“Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri” è il titolo del Padiglione Italia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura e curato da Fosbury Architecture. Una notizia che potrebbe non interessare più di tanto (forse) agli operatori del settore dell’integrazione, se non che tra gli sponsor principali del progetto ci sono aziende che operano proprio nell’Audio Video: la tedesca Fohhn, che costruisce sistemi di diffusione sonora e distribuita in Italia da Kennel, ed Epson per la videoproiezione.
Il padiglione, che vede la luce grazie anche al contributo di nove gruppi di progettisti under 40 (curati come detto da Fosbury Architecture), italiani e “nativi sostenibili”, come sottolinea il comunicato stampa, non mira a presentare un progetto finito ma la presentazione e avvio di una serie di iniziative e del loro impatto sul territorio. I progetti andranno quindi ben oltre alla durata semestrale della Biennale, prolungando l’eredità della mostra e dando un riscontro tangibile agli investimenti per sostenerla e sostenere i nove progetti.
Nel Padiglione Italia avrà luogo un Public Program intitolato “Mondo Novo” (con riferimento all’omonimo affresco del Tiepolo) , una serie di seminari, laboratori ecc. su diversi temi e sedi; il primo appuntamento ha avuto luogo il giorno dell’inaugurazione, (l’ultimo è previsto a novembre) con il titolo Paradigms: per parlare della necessità dell’architetto, in un mondo in costante evoluzione, di non utilizzare gli strumenti classici, al fine di cambiare i paradigmi della disciplina per immaginare l’Architettura del futuro.
Ma tornando al “nostro” settore, ci siamo rivolti direttamente a Fohhn per conoscere le ragioni di questo importante impegno con la Biennale, ecco il commento di Giulia Nicosia, che si occupa di International Sales in azienda:
“Il contatto è avvenuto tramite conoscenze in comune alla Tate Modern, dove per molte installazioni e performance vengono utilizzate soluzioni Fohhn, che sono state quindi consigliate a Fosbury. La collaborazione con Biennale è per noi una grande occasione di visibilità in un settore dove siamo già molto presenti, ma per lo più in altri paesi: in Italia crediamo quindi vi sia ancora del potenziale, inoltre credevamo molto alla validità dello specifico progetto, nonché della Biennale in senso più ampio. Vediamo che le nostre soluzioni vengono apprezzate dagli architetti e in particolare nel settore museale… di recente un cliente ci ha definiti ‘il migliore amico degli architetti’, quindi abbiamo pensato fosse l’occasione perfetta”.