Pubblicato il nuovo studio di InfoComm, relativo al mese di maggio, sulle vendite e le assunzioni nel settore AV. Tra luci e ombre, un quadro complessivamente positivo
È stato pubblicato l’ultimo studio mensile di InfoComm International®, associazione globale di categoria che rappresenta le aziende del settore Pro-AV, relativo alle vendite e all’impiego nel settore Pro-AV: il quadro tracciato dall’associazione si basa su un’indagine etnografica qualitativa, attraverso un sondaggio sottoposto a 584 membri dell’Infocomm AV Intelligence Panel (AVIP). I risultati, pur evidenziando alcune criticità da risolvere, si dimostrano generalmente positivi, e in linea con quanto emerso negli scorsi mesi.
L’indice di maggio di InfoComm per le vendite dei prodotti nel settore Pro-AV si attesta solidamente al 62,5, leggermente in calo rispetto al 63,4 dello scorso aprile, ma comunque molto oltre la soglia di sicurezza (un indice di 50 indica che le attività commerciali di un’azienda non sono né aumentate né diminuite). Seppur ancora di segno positivo dopo l’incremento significativo del mese di aprile, l’indice delle vendite internazionali sembra registrare, da aprile a maggio, segni di rallentamento. Il mercato AV internazionale e le imprese in generale hanno fatto esperienza, infatti, di una volatilità politica ed economica. L’indice riflette questo trend negativo, a cui hanno concorso sicuramente l’impatto della Brexit e il voto, tuttora dalle conseguenze incerte, nel Regno Unito. Le instabilità dei governi di molte nazioni in Sudamerica, inoltre, stanno creando preoccupazioni anche di tipo economico in questa regione. Al contrario, l’Asia dà segnali di crescita, ma vi sono riserve nei confronti di alcune scelte di regolamentazione monetaria e finanziaria, oltreché di alcuni accordi di mercato che potrebbero impattare sule economie locali
L’indice di impiego nel campo AV è invece implementato in maniera modesta, attestandosi sul 60.5. La forza dell’industria AV è creare un mercato del lavoro ristretto, dove lavoratori qualificati siano assunti in maniera veloce; tuttavia, come controparte negativa, ci sono poche persone qualificate in grado di ricoprire gli incarichi una volta che questi diventeranno disponibili. “La forza lavoro dei nostri clienti continua a essere un aspetto cruciale”, dichiara un impiegato nordamericano: “la crescita dipenderà dall’abilità dell’industria di attrarre talenti e capitalizzare le opportunità”. Questa, invece, la lamentela, per certi versi complementare, di un fornitore di servizi AV asiatico: “è difficile trovare impiegati di buona qualità, e quando ciò accade, devi sempre dar loro degli incentivi per convincerli a non andarsene”.
Il bilancio, tuttavia, sembra essere nel complesso incoraggiante: il mercato Pro-AV, malgrado alcune instabilità geopolitiche, sembra essere un settore in lenta ma costante espansione; al riassetto produttivo, con la convergenza di settori industriali tradizionalmente distinti, sembra corrispondere quindi un fenomeno di maggiore specializzazione dei lavoratori del settore, con tutto ciò che ciò comporta sul piano delle condizioni lavorativi e su quello della gestione delle risorse umane. Non resta che aspettare, quindi, che la formazione professionale e accademica, in Italia come altrove, registri questi cambiamenti e funga da cerniera tra la domanda e l’offerta di lavoro.
Questo il link con i dettagli dello studio: www.todaypdf.com/view/45316-pro-av-business-index-remains-solid-heading-into-summer-a.html
Più informazioni su https://infocomm.org