Durante l’ISE il pubblico ha potuto vedere all’opera tutto il workflow di d&b e, in particolare, le funzionalità della soluzione d&b Soundscape.
Lontano dalla frenesia della Fiera di Barcellona, all’Auditori de Cornellà d&b audiotechnik ha tenuto una serie di demo nelle quali il team ha spiegato a un numeroso pubblico la storia di d&b, dalle origini fino ai prodotti e sviluppi più recenti, come l’audio basato sugli oggetti sonori di d&b Soundscape, la nuova serie XSL e le camere acustiche.
Wolfgang Schulz, teamleader del dipartimento di product management installation, ci ha raccontato dei due fondatori Jürgen Daubert e Rolf Belz, i “d” e “b” del nome, e di come nel 1981 in un garage i due abbiano posato la prima pietra che ha portato l’azienda al successo odierno. Verso la fine della decade, d&b si era spostata nella attuale sede di Backnang, vicino Stoccarda. Due principi hanno accompagnato sin dai primi passi l’azienda, apartire dalla passione per l’audio inteso come un qualcosa di condiviso, un’esperienza unica ma uguale per tutti. Il primo è riassumibile con il motto Democracy for listeners, democrazia per gli ascoltatori; il secondo indica invece che gli speaker e l’elettronica devono essere progettati e pensati sistematicamente.
Ed eccoci al Workflow dell’azienda, dalla progettazione di un sistema sul software ArrayCalc al controllo remoto tramite R1 degli amplificatori, dal passaggio di segnale nel network, con tappa tappa al DS100, al processore per l’audio immersivo, fino ad amplificatori e altoparlanti. Proprio approfondendo i concetti legati a Soundscape, Ralf Zuleeg, a capo del team dedicato al software, pone l’accento su come quotidianamente siamo immersi in paesaggi sonori che hanno ispirato la visione di un mondo in cui l’audio è come lo sentiremmo nella realtà. L’hardware su cui sono costruite le fondamenta della rivoluzionaria soluzione per l’audio è il DS100. L’idea è nata dal ricreare un suono naturale e più “giusto” per il pubblico, che ha potuto sperimentare immediatamente le differenze con una demo del sistema a confronto con un normale stereo, in cui l’immagine è immancabilmente spostata verso destra o sinistra, tranne che per i pochi fortunati al centro della sala. Tuttavia, come molti grandi strumenti, il suo destino è quello di superare i progetti iniziali e già oggi si dimostra come uno standard per la creazione di contenuti unici e esperienze live emozionanti e coinvolgenti.
Se è possibile migliorare l’esperienza audio di un concerto, lo è anche progettare interi eventi attorno alle opportunità offerte dai due moduli opzionali En-Scene e En-Space. Il primo è infatti lo strumento posizionare e muovere fino a 64 oggetti sonori, rappresentando fedelmente ciò che accade in scena, o – in base alla creatività di chi lo utilizza – mondi completamente nuovi. A parlarci invece dell’altro modulo, En-Space, è Simon Heinze, che si è occupato in prima persona del suo sviluppo. Questo modulo permette di emulare l’acustica di nove spazi di fama internazionale, le cui evoluzioni sono raccolte all’interno del processore. Le stanze sono state misurate personalmente da Simon e il suo team e sono di dimensioni e materiali diversi, così da avere una libreria di opzioni fra cui scegliere con lunghezze e risposte di frequenza diverse. Ci ha poi mostrato nella pratica l’utilizzo di questo riverbero con la camera acustica, di cui ha portato come esempio il primo test eseguito, proprio in Italia al Ravenna Festival al Pala de André. Il palazzetto dello sport ha infatti una acustica impegnativa, per il pubblico, ma soprattutto per gli artisti, e proprio a loro è rivolto l’utilizzo della camera acustica. Come una soluzione reale in legno, fornisce le prime riflessioni come ci fosse una struttura attorno al palco, ma senza il peso che ciò comporterebbe.
A questo punto, un quartetto originario di Stoccarda, come d&b, ci ha permesso di sentire la differenza nell’ascolto con En-Space. Abbiamo poi avuto l’opportunità di salire sul palco insieme ai musicisti per provare “live” le funzionalità della camera acustica. Infine Janko Ramuscak ha introdotto la serie SL, di cui di recente è uscito il modello più piccolo, l’XSL di cui abbiamo potuto ascoltare una demo con un cluster mono composto da sei cabinet.