Confesso che non ho resistito: anche se la mia mail è satura di previsioni e scenari di un futuro in compagnia dell’Intelligenza artificiale, e ne abbiamo già parlato tante volte, due giorni fa è uscito l’annuncio del lancio dell’uscita dell’IA di Apple, durante la consueta convention annuale WWDC
Ma come, non i tratta di argomenti consumer? Perché ne parliamo qui? A parte l’innegabile processo che porta a mischiare tendenze consumer e professionali, molti di noi ormai utilizzano funzioni e applicazioni per il grande pubblico anche nella vita lavorativa, spesso con device che vengon utilizzati sia per l’uso privato che per lavorare.
A inizio anno Apple aveva promesso un passo avanti sostanziale anche nel campo dell’AI, ma pare che non ci sia stato: se la nuova IA mira a rendere l’interazione con i dispositivi Apple più intuitiva e naturale, tramite l’integrazione con Siri, e promette maggiore attenzione alla privacy degli utenti tramite elaborazioni che avvengono localmente sul dispositivo, ma il mercato si attendeva qualcosa di più. Anche perché l’IA di Apple è comunque frutto di un accordo con OpenAI: Gpt-4o, il modello di IA più avanzato da OpenAI, sarà a disposizione di Siri, l’assistente vocale che Apple ha lanciato più di dieci anni fa e che ora, proprio grazie all’IA, può svolgere operazioni leggermente più complesse e ricordare il contesto delle conversazioni. Inoltre, il tutto arriverà in Italia con molta calma, presumibilmente non prima dell’autunno. Almeno sul versante di Apple, dovremo attende una prossima puntata.
https://www.apple.com/it/newsroom/2024/06/introducing-apple-intelligence-for-iphone-ipad-and-mac/