Non solo numeri ma anche tendenze e mercato: ecco il nostro primo editoriale post fiera con qualche impressione a caldo, appena rientrati in redazione
I numeri di ISE 2023 sono usciti da qualche giorno e hanno cominciato già a circolare sulle varie piattaforme e newsletter: i dati ufficiali confermano una edizione già a colpo d’occhio molto frequentata, sostenuta peraltro dalla soddisfazione degli espositori: per quanto fossimo diversi a seguire la manifestazione ne abbiamo potuti sentire solo una parte, ma tutti hanno confermato quantità e qualità oltre le aspettative. Il comunicato di fine fiera parla di 58,107 visitatori unici da 155 Paesi, un risultato, come scrivono in molti, che la riporta ai suoi livelli record del 2019. Un dato sicuramente notevole anche se da epurare dalle doppie o triple scansioni (noi per esempio siamo stati presenti tutti e quattro i giorni) e forse anche dai numeri corrispondenti al personale presente nei vari stand.
Tuttavia, per quanto importanti, non sono solo i numeri a “fare” una fiera ma anche contenuti e tendenze, e noi ne abbiamo selezionato alcuni per voi, tra quelli osservati:
– In molte delle interviste fatte è emerso che il profilo dei visitatori sta cambiando, includendo sempre più end user professionali. Quindi Architetti, consulenti, Facility Manager, cioè quel target non sempre facilmente definibile quanto importante perché spesso rappresenta il committente, e che ISE si è occupata di coltivare nel tempo con vari programmi speciali (come convegni, eventi dedicati, visite guidate ecc.). Un dato importante che, crediamo, farà cambiare progressivamente impostazione alla fiera e che ha già portato un System Integrator come STIM Tech a esporre a ISE ’23, come descritto nel nostro articolo.
– Il Green: certo, non è una novità, ci sono aziende che ne fanno il proprio vessillo da anni, inteso come risparmio di energia nella produzione, ma anche nei materiali scelti, come nella quantità di energia per l’utilizzo (un argomento in voga specialmente nell’area LED). Alcune aziende, come Maxhub per esempio che si è aggiudicata anche il Best of Show Award nella sua categoria per questo, hanno anche costruito stand “riciclabili” e a basso impatto. Ma quello che può apparire un aspetto marginale, in alcuni casi può essere sostanziale: infatti non sono pochi i capitolati che prevedono forniture solo di determinate tipologie e secondo standard “green”, o le aziende che adottano stretti protocolli di compatibilità ambientale e possono lavorare solo con fornitori e prodotti conformi.
– in fiera abbiamo notato molti anniversari, aziende che hanno compiuto 20-30 anni o più di attività: questo ci ha fatto piacere perché connota di una certa “anzianità” il settore, percepito fin qui come ancora giovane e indefinito. In particolare ci fa piacere ricordare alcune aziende italiane, tra di essere Euromet, che quest’anno compie 40 anni di attività, e Paso che raggiunge i 50. La maggiore età l’ha raggiunta anche Xilica: 21 anni festeggiati in grande stile la sera prima dell’inizio di fiera, per un pubblico riservato tra cui c’era anche Connessioni, presso il Soho House di Barcellona.