Abbiamo intervistato Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT, giovane e ambiziosa azienda italiana (nata nel 2007 con una “vision” avveniristica e innovativa) strettamente collegata all’Università di Siena e seriamente intenzionata a rendere l’Italia un’eccellenza nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale.
Quando si pensa all’Italia e, all’interno dell’Italia, quando si pensa alla Toscana, le prime cose che vengono in mente sono l’arte e il dolce paesaggio collinare; ma questa parte d’Italia – e, nella fattispecie, la Provincia di Siena – brilla anche per le ricerche su un tema tecnologico complesso e affascinante: parliamo dell’Intelligenza Artificiale. L’azienda senese QuestIT, nata nel 2007 come spin off dell’Università di Siena, ha sempre avuto come obiettivo primario il “trasferimento tecnologico”, cioè il tentativo di creare valore sul mercato per tecnologie innovative sviluppate all’interno della ricerca universitaria.
“Ci siamo sempre occupati di Intelligenza Artificiale” – esordisce Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT – “ma nel lontano 2007 era fin troppo presto, in Italia. Ancora si stentava a parlare di digitalizzazione dei processi aziendali! La nostra, nel 2007, fu una sfida, e ci rendemmo conto che prima di affrontare problemi decisionali tramite macchine intelligenti bisognava guidare le aziende alla digitalizzazione.”
Connessioni – Recentemente però siete entrati in un gruppo più vasto…
EDI – Sì, nel 2016 siamo entrati nel gruppo The Digital Box, che ci ha dato una certa visibilità e la possibilità di portare le nostre tecnologie anche verso un mercato enterprise, mentre prima eravamo più legati alle piccole e medie imprese. L’anno scorso inoltre Exprivia, tra i primi system integrator italiani specializzati in ITC, è entrata a far parte di QuestIT, mentre quest’anno nel nostro capitale sociale si è aggiunta Readytec, specializzata nello sviluppo e integrazione di sistemi per le PMI. Riusciamo dunque a lavorare su vari target.
C – Qual è la vostra idea di Intelligenza Artificiale?
EDI – Abbiamo sempre considerato la voce e il linguaggio naturale i punti centrali della nostra ricerca, volevamo aiutare aziende, manager e imprenditori a gestire le grandi masse di dati e informazioni che ogni giorno ruotano attorno a ogni azienda.
C – Un esempio pratico?
EDI – I Customer Care: decine di migliaia di telefonate al giorno! Molte delle domande che vengono poste agli operatori sono ripetitive. Una macchina potrebbe comprenderle e dare risposte opportune. Inoltre, ci appassiona la possibilità di gestire un’azienda attraverso la voce, con dei dipendenti virtuali. Le macchine oggi si possono integrare nei processi aziendali allo stesso livello delle persone, con la comunicazione vocale.
C – Quali sono i vostri prodotti di punta e i progetti più rappresentativi realizzati sinora?
EDI – La piattaforma Algho, che consente di costruire in maniera flessibile degli assistenti virtuali grazie alla Digital Human Interface, che sono in grado di leggere documenti e sintetizzarli a beneficio dei manager. Il progetto che finora ci ha resi più orgogliosi è Caterina, Avatar creato per il Comune di Siena. Con Algho, ogni cliente può crearsi il proprio Avatar. Si può anche digitalizzare il volto di una persona, e utilizzarlo come interfaccia verso il sistema intelligente. Il nostro intento, anziché aspettare che l’uomo di adatti alla macchina, è fare in modo che la macchina si adatti all’uomo e interagisca con lui sia in modi vocali che non verbali. Cerchiamo di rendere sempre più empatica l’Intelligenza Artificiale, creando una vera e propria relazione, come tra due persone.
C – Il vostro ultimo progetto?
EDI – Naturalmente SAIHUB: una rete di 18 imprese il cui obiettivo è sviluppare l’Intelligenza Artificiale, con particolare attenzione alle applicazioni biotecnologiche. A sostegno di SAIHUB ci sono diverse Istituzioni: il Comune di Siena, il Monte dei Paschi, la Fondazione TLS (Toscana Life Sciences), Confindustria e l’Università di Siena. L’accordo prevede una collaborazione per sviluppare il territorio di Siena nel nome dell’Intelligenza Artificiale, per attirare imprese e creare progetti innovativi. Siena e la sua Provincia insomma si propongono come un laboratorio a cielo aperto per l’Intelligenza Artificiale.
C – L’emergenza covid-19 è stata un ostacolo per voi o, visto il tipo di tecnologia cui vi dedicate, ha rappresentato un’opportunità?
EDI – Per QuestIT il secondo trimestre del 2020 è stato il migliore degli ultimi 15 anni. Le nostre tecnologie sono state molto richieste, ulteriore prova che l’Intelligenza Artificiale può aiutare le persone anche e soprattutto nei momenti critici, ad esempio con le esigenze di distanziamento sociale e smart working.
C – Le vostre proposte includono sistemi di videoconferenza e Smart Working?
EDI – Sì, sviluppato assieme a Exprivia abbiamo un sistema basato su un assistente virtuale attraverso il quale sarà possibile prenotare una conference call con un dipendente comunale e interconnettere il cittadino col dipendente pubblico che potrebbe anche lavorare da casa.
C – Quali sono i progetti a breve e medio termine per l’azienda?
EDI – In primis consolidare la nostra presenza in Italia, dove il mercato è ampio e non c’è ancora una leadership chiara nell’IA. Al tempo stesso però vogliamo aprire delle opportunità anche sul mercato francese. A livello di prodotti stiamo provando a verticalizzare la tecnologia Algho e i sistemi di analisi dati in vari settori: assicurativo, sanitario, PA, e-commerce, ecc.”
www.quest-it.com
www.thedigitalbox.com/it
www.exprivia.it/it
www.readytec.it