C’è più che lo zampino di Epson nell’allestimento della prima Smart Classroom italiana, presso il MIP, la Business School del Politecnico di Milano. Proiettori Epson e software firmato Re Mago, società inglese specializzata in soluzioni di condivisione e brainstorming: al MIP il futuro è già arrivato.
Con una conferenza-presentazione, tenutasi il 2 ottobre, il MIP ha sancito l’entrata in servizio della prima Smart Classroom italiana, un’aula completamente digitale, dotata di ben otto proiettori interattivi Epson. Come sottolineato da Marco Vezzoli, responsabile IT del Politecnico, il MIP ha intrapreso già da anni un processo di digitalizzazione delle proprie aule didattiche, al fine di condurre lezioni in maniera completamente interattiva e coinvolgente, anche per chi seguisse da remoto. La nuova aula è in grado di realizzare al meglio sia la didattica digitale in presenza, con l’ausilio delle più moderne tecnologia di condivisione, sia la didattica remota, coinvolgendo uditori e partecipanti a distanza.
In tutto, sono già tredici le aule attrezzate con strumenti analoghi nel Campus Bovisa, a Milano, a dimostrazione dell’impegno del Politecnico verso al digitalizzazione. La Smart Classroom del MIP utilizza un’innovativa soluzione tecnologica messa a punto da Epson in partnership con Re Mago, società inglese che si è affidata ad un team di sviluppo in buona parte italiano per sviluppare – nelle parole di Cristiano Fumagalli, Chief Technology Officier – “un software per visual collaboration e brainstorming, ideale per Smart Classroom come per Smart Meeting Room. La tecnologia è la stessa, il concetto di base è identico: portare la collaborazione, sia nell’apprendimento che nel lavoro, a un livello superiore.”
Il software permette di condividere, annotare e presentare contenuti digitali (testi, suoni, immagini, video, link) e informazioni in tempo reale da qualsiasi dispositivo PC o Mobile presente in aula o collegato da remoto. Gli otto videoproiettori interattivi laser Epson EB-710Ui, disposti a coppie sulle quattro pareti dell’aula, le trasformano in altrettante aree di lavoro condivise dove docente e allievi possono scrivere, condividere, annotare e modificare i documenti, registrando ogni passo dell’attività svolta e salvando il tutto, al termine, per avere una copia digitale completa e totalmente usufruibile. Inoltre, l’aula è perfetta per i lavori in gruppi e i workshop. Al termine della lezione, i partecipanti non hanno bisogno di fotografare l’area di lavoro o di prendere appunti, perché il riepilogo completo di quanto fatto (compresi schizzi, note, files condivisi, registrazioni audio e video, eccetera) può essere salvato, memorizzato e condiviso attraverso diversi canali.
Flavio Attramini, Responsabile commerciale della Divisione Business per Epson Italia, ha tracciato un quadro conciso e interessante della “filosofia Epson” così come è rappresentata dalla Smart Classroom del MIP: “Per Epson” – ha detto – “è importantissimo entrare in contatto con gli studenti, con le nuove generazioni. Gli studenti di oggi sono nativi digitali, imparano in modo diverso rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Dunque, è giusto che dispongano di strumenti diversi. La didattica diventa multi-direzionale e collaborativa, e si avvicina sempre più a ciò che accade negli uffici e nei luoghi di lavoro.” L’intervento di Attramini si è concluso con un fondamentale richiamo all’attenzione prestata da Epson al tema della sostenibilità: “Il nostro concetto di sostenibilità” – ha concluso – “consiste in Risparmio energetico e Riduzione dei rifiuti: digitalizzazione ben fatta significa anche questo, con l’obiettivo, ambizioso ma non impossibile, di contribuire a un mondo migliore. Soprattutto per i giovani.”