Riedel cambia strategia sul mercato italiano e apre un vero e proprio ufficio dedicato, guidato da un nuovo referente. È Giuseppe Angilello il nuovo Sales Manager di Riedel per l’Italia, incaricato di curare lo sviluppo economico, commerciale e strategico dell’azienda sul mercato italiano.
A dirigere la sede italiana di Riedel è stato chiamato Giuseppe Angilello, un passato in Telecom Italia – dove è stato tra i membri del team di sviluppo di Rosso Alice, una delle prime piattaforme di erogazione di contenuti on demand – e in AVID Technology. Insomma, una figura con l’esperienza giusta per seguire i vari settori, dalla distribuzione di contenuti all’impiantistica, fino all’area più propriamente broadcast.
Da circa cinque mesi Angilello è al timone della sede italiana di Riedel. Abbiamo fatto con lui una interessante chiacchierata per meglio cogliere gli aspetti salienti della nuova politica Riedel in Italia.
Connessioni – Come è nata la scelta, reciproca, con Riedel?
Giuseppe Angilello – Riedel cercava da tempo una figura per l’Italia, e il mercato nel quale ho operato era affine a quello che è oggi il mercato di Riedel: l’azienda infatti aveva l’esigenza di presidiare il territorio italiano, sapendo che non può essere affrontato in modo sporadico, ma che richiede metodo e organizzazione. Stiamo attraversando un momento importante, una fase di transizione tecnologica: occorre dunque una presenza che conosca il mercato, che sia territoriale e in grado di intercettare e dare la giusta risposta alle opportunità.
C – È corretto dire che Riedel si sta evolvendo molto, a livello di modello di business? Da azienda legata al mondo del broadcast, oggi si sta allargando molto nell’ambito del Pro AV…
GA – Sì, esatto. Oggi puntiamo ad avere una presenza capillare, a essere un punto di riferimento anche per i mercati diversi dal broadcast, che rappresenta lo storico di Riedel. Riedel negli anni ha collezionato importanti referenze, e questo ci consente di spaziare, oggi, tra ambiti molto diversi, dalla richiesta di comunicazione, di sistemi wireless, a sistemi di routing AV in applicazioni corporate, enetrtainment, ecc. Per chiunque gestisca audio, video e trasporto di segnale, Riedel da tenere in considerazione!
C – Come è cambiata l’organizzazione distributiva sul territorio?
GA – Puntiamo a stabilire un link diretto con i clienti, affinché possiamo trasferire competenze e conoscenze interne all’azienda. Non abbiamo più un distributore esclusivo, ma ci appoggiamo ai partner, delegando poi a loro di finalizzare la vendita. A seconda delle casistiche decidiamo insieme come operare: delegare a loro interamente oppure, in casi complessi, seguire insieme anche il progetto.
C – Per l’assistenza, cambia qualcosa?
GA – Per ora no. Come già in precedenza, per dare supporto, consulenza e seguire lo sviluppo progetti attingiamo da risorse specializzate che lavorano per noi in tutta Europa: ingegneri, progettisti, e via dicendo. Questo ci consente di essere tempestivi sul cliente e di dare risposte rapide, ovvero nella risoluzione di eventuali citicità. Riedel però sta crescendo molto, nell’ultimo anno addirittura del 30% a livello worldwide, quindi non è escluso che in futuro l’ufficio italiano si ingrandirà e si renderà autonomo anche sotto il profilo dell’assistenza.
C – Qual è la posizione di Riedel oggi in Italia?
GA – Devo ringraziare per il lavoro svolto tanto i colleghi che mi hanno preceduto, quanto il partner che fino a ieri ha curato la distribuzione sul territorio. In ambito broadcast siamo abbastanza conosciuti, ma possiamo lavorare efficacemente nella direzione dell’evoluzione tecnologica in atto: tutti i nostri prodotti sono conformi agli standard, ad esempio SMPTE, quindi ci stiamo orientando tantissimo, come dicevo, verso mondo IP. Naturalmente – e per fortuna! – c’è molto lavoro da fare, e Riedel ha già un’ottima reputazione e solide referenze.
C – Quali sono gli obiettivi a breve e a lungo termine?
GA – L’obiettivo principale che ci poniamo è essere il supplier di riferimento per i mercati dove operiamo. Un’idea è quella di spingere maggiormente sul mercato i nuovi prodotti di riferimento come il sistema di intercom Bolero wireless, che oggi esce anche nella versione stand alone. Questo prodotto si integra perfettamente agli ambienti esistenti, e per questo può aprire letteralmente la via verso clienti che prima non avevamo, e che possono rivolgersi a Bolero con la consapevolezza di non dover affrontare cambiamenti radicali. Stiamo pensando anche a un roadshow con tappe italiane per approfondire questo prodotto e altre proposte particolarmente interessanti e innovative. Faremo anche dei workshop operativi sui prodotti.