I diffusori a colonna hanno riscosso, soprattutto negli ultimi anni, un successo incredibile in svariati ambiti, che vanno dal congressuale/conference al retail, dai luoghi di culto ai musei, dai ristoranti agli hotel e in generale tutti i casi dove la riverberazione degli ambienti, a volte elevata, può causare un grave deterioramento della qualità del suono percepito con una conseguente scarsa intelligibilità del parlato o del programma musicale.
Il motivo principale di tale successo, anche se non l’unico, è dovuto al fatto che un “vero” diffusore a colonna (quello in cui la distanza tra driver adiacenti è abbastanza vicina da interferire in modo costruttivo l’uno con l’altro per aumentare la gittata) si comporta, perlomeno entro un certo range di frequenze, in maniera simile a un line array, cioè uno speaker costituito da un certo numero di altoparlanti, sovrapposti verticalmente ed allineati, che operano come una singola sorgente sonora sommando le loro emissioni in modo coerente. La capacità dei line array di generare onde sonora di forma (quasi) cilindrica, e non sferica, determina la loro spiccata direttività sul piano verticale che permette di ridurre al minimo le riflessioni del soffitto e del pavimento quando i diffusori stessi sono installati in ambienti chiusi. In sostanza, offrono il vantaggio d’indirizzare l’energia sonora in precise aree d’ascolto evitando di “colpire” col suono superfici o pareti acusticamente troppo riflettenti.
L’italianissima Outline, una delle aziende più prestigiose rappresentate da Audio Effetti, all’interno del proprio catalogo vanta due diffusori a colonna passivi da installazione – Ai81 e Ai41 – appartenenti alla serie Architectural, da abbinare al subwoofer AS6. Ai81 è una colonna passiva costituita da 8 driver a gamma estesa da 1,3” e un tweeter a cupola da 0,7” in grado di sopportare una potenza massima di 320 W di picco e generare una SPL max. di ben 112 dB. È larga 46 mm, alta 570 mm e profonda solo 25 mm! La più piccola Ai41 adotta invece 4 driver a gamma estesa da 1,3” e un tweeter a cupola da 0,7”, sopporta 160 W di picco per una SPL massima di 107.5 dB. Stessa larghezza e profondità delle Ai81, con altezza limitata a 350 mm.
Vediamo ora più da vicino quali motivazioni tecniche hanno portato alla realizzazione di questa tipologia di diffusori.
La comprensione del parlato negli ambienti riverberanti
In un luogo chiuso, in cui sia presente un solo diffusore, un ascoltatore posto ad una certa distanza da esso percepirà un suono diretto e una moltitudine di suoni riflessi, in ritardo, dovuti alle pareti della stanza, al pavimento e al soffitto. Il contributo energetico del suono diretto è, in questo caso, preponderante, data la vicinanza dalla sorgente (diffusore) all’ascoltatore, mentre quello dovuto al campo riflesso/riverberato minore. Risultato finale: l’intelligibilità del parlato è, in generale, buona.
Quando però il pubblico si fa ampio e la zona da coprire si estende, la prima cosa che viene in mente è quella di aumentare progressivamente il numero di diffusori. Un errore comune, in quanto l’energia del suono diretto aumenta solo in maniera marginale aumentando il numero dei diffusori stessi, mentre l’energia associata al suono riflesso cresce proporzionalmente, con l’effetto finale di peggiorare l’intelligibilità del messaggio sonoro. A causa delle riflessioni dell’ambiente che si sommano in maniera distruttiva, troppi diffusori penalizzano la comprensione del parlato. Da un lato ci troviamo di fronte alla necessità di ridurre al minimo il numero di diffusori compatibilmente con le dimensioni del locale e la vastità di pubblico presente, dall’altro dobbiamo garantire un ascolto ad un livello sonoro adeguato, senza distorsione.
Col tempo sono state studiate varie soluzioni per controllare la direttività dei diffusori in modo tale da concentrare la loro emissione solo nell’area voluta, cioè verso il pubblico, cercando di ridurre al minimo l’energia incidente sul pavimento o sul soffitto e ottenere un suono diretto forte ed una copertura uniforme per un buon comfort acustico, soluzioni che hanno portato ai tanto decantati line array. Quando parliamo di line array non ci riferiamo soltanto ai grossi impianti da concerto, con i ben noti cluster a forma di “J”, ma anche di diffusori a colonna, che sfruttano – in piccolo e con qualche limite – lo stesso principio, perlomeno entro una certa gamma di frequenze.
Point source e line source, vantaggi e svantaggi
Nei diffusori di tipo point source, quelli tradizionali per intenderci, dove il suono si origina da uno o più punti precisi solitamente corrispondenti alla posizione dei singoli altoparlanti, il fronte d’onda si espande idealmente come una sfera man mano che si allontana dal diffusore stesso. Nei diffusori line source, viceversa, le onde sonore sono, come abbiamo accennato all’inizio, di tipo cilindrico.
Possiamo ritenere i sistemi line array una buona approssimazione dei line source ideali e a loro volta i diffusori a colonna una buona approssimazione dei line array.
Point source e line source presentano vantaggi e svantaggi.
I primi sono disponibili in una gran varietà di dimensioni e forniscono soluzioni di sonorizzazione per molti tipi di spazi diversi. Meno ingombranti dei line source, perlomeno in altezza, una SPL in genere più limitata, una gittata inferiore e una direttività non controllabile. Sono anche più economici, essendo dotati di meno altoparlanti e componenti in generale ma, come abbiamo visto, utilizzati in ambienti chiusi riverberanti possono creare dei seri problemi, rendendo il suono inascoltabile, soprattutto a volume sostenuto.
I secondi (line source) sono sicuramente più ingombranti – le colonne si possono aggiungere una sopra all’altra per allungare l’array, fino a salire di diversi metri in altezza – ma vantano una SPL più elevata, una media e lunga gittata e una direttività verticale molto più stretta e comunque controllabile aumentando la lunghezza dell’array, o in alcuni casi in maniera elettronica tramite DSP.
I diffusori Outline a colonna della serie Architectural offrono entrambi questi vantaggi: utilizzano la configurazione D’Appolito in cui il tweeter è montato centralmente tra i due gruppi di midrange, secondo un design simmetrico le cui qualità acustiche sono ben note. Allo stesso tempo, entrambi i modelli Ai41 e Ai81 traggono vantaggio dall’impiego dei principi della teoria del line array che fornisce un eccellente controllo della dispersione alle medie frequenze, un vantaggio particolarmente desiderabile in luoghi altamente riverberanti e che fornisce anche un’intelligibilità superiore, in particolare nella gamma del parlato. Le alte frequenze cristalline prodotte dal tweeter posizionato centralmente – una rarità nei diffusori a colonna che normalmente ne sono sprovvisti – completa l’impressionante firma sonora di tipo Hi-Fi di questi diffusori. Non a caso, alcuni clienti li hanno scelti per dar voce al proprio impianto stereo, posizionandoli ai lati del televisore LCD.
Diffusori a colonna, belli oltre che efficaci
Come accennato nell’introduzione, il successo dei diffusori a colonna non è legato solamente alle loro caratteristiche di emissione. Il loro design sottile ed elegante, con rifinitura in vernice poliuretanica goffrata nera o bianca (su richiesta qualsiasi RAL) nel caso delle Outline Ai41 e Ai81, consente in particolare a questi diffusori di adattarsi a qualsiasi tipo di arredo, coniugando design e innovazione tecnologica a grandi prestazioni sonore, sia nella riproduzione del parlato che della musica. L’utilizzo di griglie metalliche magnetiche e il sistema di fissaggio a muro mediante fori posti sul baffle anteriore completano le raffinatezze tecniche di questi diffusori a colonna.
L’abbinamento al subwoofer passivo AS6, dotato di un woofer da 6” più un radiatore passivo dello stesso diametro, ne fa un sistema completo per la sonorizzazione a gamma estesa di spazi medio-grandi. Questo subwoofer “quasi” omnidirezionale, profondo solo 120 mm, è in grado di scendere sino a 42 Hz (- 10 dB) e sopporta un’impressionante potenza di picco di 1500 W! E, a proposito di potenza… il partner ideale a questi sistemi audio è rappresentato dall’amplificatore finale con DSP Outline L3000. La sua flessibilità ed efficienza trovano posto in uno chassis dalle dimensioni sorprendentemente modeste.
In conclusione, tutte le caratteristiche distintive dei diffusori a colonna si ritrovano nei due modelli Outline Ai41 e Ai81 della serie Architectural, creata appositamente per installazioni fisse dove è richiesta la massima qualità audio con il minimo impatto visivo. La combinazione unica di dimensioni modeste, estetica elegante, robustezza, accessori per il montaggio ed elettronica passiva li rende la scelta perfetta per un’ampia gamma di applicazioni all’interno di ambienti ricreativi, religiosi, residenziali.