Il mercato delle control room è in piena espansione sia a livello numerico che per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico. 3G Electronics è attiva da tempo in questo settore, facendone progressivamente uno dei duoi focus principali.
Continuano le interviste con una delle realtà commerciali più intressanti del panorama italiano: 3G Electronics, con sede a Milano ma con capacità operativa su tutto il territorio nazionale e – in alcuni casi – anche all’estero. Del resto, è difficile parlare, in Italia, di sale controllo senza nominare 3G Electronics, il che la dice lunga sulla sua esperienza nel settore.
Riprendiamo il nostro dialogo con Maurizio Vacca, Responsabile Commerciale di 3G Electronics.
Connessioni – Come descriveresti l’attività di 3G relativamente alle Control Room?
MV – Beh, per noi si tratta di una delle due grandi aree di mercato a cui ci dedichiamo, l’altra è il Digital Signage. Bisogna sempre tenere presente che le control room sono applicazioni critiche: un problema in una control room richiede un intervento rapido ed efficace. Siamo cresciuti tantissimo in questo settore grazie alla collaborazione con il nostro fornitore storico, Matrox, attivo sia nel canale hardware che software. Prodotti come la serie Mura hanno indubbiamente consentito al mercato di svilupparsi. Grazie a un lungo ciclo di vita dei prodotti – dai 7 ai 10 anni – e al controllo su tutta la filiera di produzione, ci permette di supportare tutte le richieste dei nostri clienti.
C – Una collaborazione nei due sensi…
MV – Matrox non vende sistemi completi, ma solo le schede, quindi tocca a noi ideare e costruire le customizzazioni per i singoli clienti. La collaborazione, insomma, va in due sensi: noi raccogliamo gli input dal campo e mettiamo a disposizione la nostra esperienza nell’installazione, anche per poter suggerire migliorie ai prodotti. Noi siamo per Matrox, in definitiva, una specie di laboratorio sperimentale su scala nazionale!
C – Bella questa immagine! Ma com’è, insomma, il mercato italiano delle control room?
MV – Il mercato italiano è piuttosto esigente, con Control Room mediamente più piccole rispetto ad altre realtà europee, ma caratterizzate da richieste complesse. Da una parte c’è una quantità di leggi e regolamentazioni che implicano un’elevata customizzazione, dall’altra, abbiamo avuto richieste di architetture molto complesse, ad esempio nel settore finanziario. “Control Room”, del resto, è un termine ampio: si tratta di installazioni spesso ibride, con incroci e sovrapposizioni in mercati diversi.
C – Quali sono le principali tipologie di Control Room nel mercato italiano?
MV – Quelle per il “controllo di processo”, ovvero per la gestione di rete elettrica, acquedotti, eccetera – si tratta per noi dei mercati “tradizionali”, poi c’è il controllo dei punti di rete, security eccetera: un mercato emergente, sicuramente l’ambito più “nuovo” nel quale ci stiamo addentrando. Ma esistono tante altre applicazioni, dall’ambito finanziario per il controllo delle transazioni bancarie e delle carte di credito, alla sorveglianza, un mercato “misto” dove si mescolano segnali di varia provenienza e tipologia, dove servono sia le telecamere che la localizzazione, ad esempio con un tracker che visualizzi su videowall i singoli furgoni che stiamo monitorando. Altre applicazioni interessanti sono il controllo della circolazione automobilistica, traffico aeroportuale, controllo dei satelliti o dei grandi eventi Live ecc.
C – Insomma, c’è tanto da fare! Cosa vi differenzia, rispetto ad altre realtà?
MV – Dopo molti anni di presenza nel mercato mi piace pensare che ci siamo fatti conoscere ormai! Credo che la nostra forza sia il post-vendita, che include le attività di installazione, training e manutenzione, perché nelle Control Room è fondamentale il supporto al cliente nel lungo periodo di vita del sistema.