Assistenti vocali, software e integrazione IoT entrano nelle case degli italiani – ce lo dice l’ultimo report del Politecnico di Milano – seguendo un trend di crescita internazionale che abbiamo riscontrato anche ad Amsterdam, nel filone più “residenziale” degli smart building in scena a ISE 2019.
Ma torniamo al mercato italiano, dove il fatturato connesso alla smart home è passato da 250 a 380 milioni di euro nel 2018. Secondo l’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano, infatti, a valle dello studio appena divulgato al pubblico lo scorso 15 febbraio e al quale abbiamo partecipato con interesse, il ritmo registrato lo scorso anno dalle soluzioni per la casa intelligente è paragonabile, se non superiore, a quello dei principali paesi europei. Buone notizie, anche se, in termini assoluti, questi 380 milioni si collocano davanti solo alla Spagna (300 milioni di euro, +59%), mentre è ancora ampio il divario con Germania (1,8 miliardi, +39%), Regno Unito (1,7 miliardi, +39%) e Francia (800 milioni, +47%).
Guardando alle scelte tecnologiche della smart home “italiana”, la quota maggiore dei profitti è legata alle soluzioni per la sicurezza, che valgono 130 milioni di euro, pari al 35% del mercato. In seconda posizione troviamo la principale novità del 2018, gli smart home speaker, che oltre a generare vendite per 60 milioni di euro (16% del mercato), hanno direttamente o indirettamente trainato buona parte della crescita complessiva. Di poco inferiori gli elettrodomestici connessi, pari a 55 milioni di euro e al 14% del totale. Caldaie, termostati e condizionatori smart, per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione, incidono invece per il 12% del mercato (circa 45 milioni di euro) e, anche in questo caso, il Politecnico sottolinea la crescente integrazione di questi sistemi con comandi vocali, che offrono al consumatore maggiori benefici in termini di risparmio energetico e comfort. Spiccano infine, con una crescita del 50% sul 2017, le soluzioni di smart lighting, sempre più “connesse” a benessere ed efficienza.
“Il mercato delle soluzioni per la casa intelligente cresce a un ritmo molto elevato, trainato dallo sbarco in Italia degli smart home speaker che, oltre a generare buoni volumi di vendita, hanno anche trascinato le vendite di tutto il comparto – afferma Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, in occasione del convegno “Smart Home: senti chi parla!”, a Milano lo scorso 15 febbraio -. La filiera tradizionale di produttori e installatori non è stata ancora in grado di sfruttare appieno le opportunità offerte dalle nuove soluzioni IoT per la casa, perdendo terreno nei confronti di retailer (tradizionali e online), produttori, assicurazioni, utility e telco, che insieme copropno ormai il 50% del mercato. Si intravedono, tuttavia, alcuni segnali di maggiore integrazione per il futuro”.
Lungi dall’essere “superata”, dunque, la smart home ha ancora molto da offrire ai professionisti dell’integrazione in Italia: basti pensare che qui la spesa media per abitante è pasi a 6,3 euro, contro gli oltre 42 euro degli Stati Uniti!
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