Scommessa vinta per la “camera acustica virtuale” di BH Audio, realizzata in collaborazione con d&b Audiotechnik.
Grazie all’invito di d&b audiotechnik, BH Audio e Ravenna Festival abbiamo potuto assistere alla messa in scena della Norma di Vincenzo Bellini (regia: Cristina Mazzavillani Muti – direttore d’orchestra: Alessandro Benigni) presso il teatro Alighieri di Ravenna. Insieme all’Aida e alla Carmen, l’opera va a comporre la “Trilogia d’Autunno: dal belcanto agli albori del verismo” del Ravenna Festival 2019, in programma nella prima metà di novembre nel capoluogo romagnolo.
Una messa in scena del tutto particolare: queste tre opere, infatti, vedono la sperimentazione di una “camera acustica virtuale”, ideata, progettata e realizzata da BH Audio con il supporto di d&b audiotechnik, esperimento intrapreso nell’opera dopo una prima (e ottima) prova estiva su diverse orchestre sinfoniche dal vivo al Pala De André di Ravenna durante il Ravenna Festival di quest’anno. “Gli anni precedenti, al Pala de André veniva montata una vera e propria camera acustica in legno, ma ciò limitava le possibilità di carico della struttura, impedendo a certi spettacoli di essere messi in scena. Di qui è nata l’idea di una camera acustica virtuale e devo ringraziare l’intuizione di Cristina Mazzavillani Muti, che ha suggerito di portarla anche a teatro con l’Opera – spiega Massimo Carli di BH Audio, il tecnico del suono responsabile del progetto, curato insieme ai tecnici di d&b audiotechnik –. Per questo motivo abbiamo deciso di provare la camera acustica con l’obiettivo di migliorare la percezione sonora dei cantanti sul palco e arricchire il suono per il pubblico”.
“Da tempo insieme a d&b audiotechnik portiamo avanti test e prove su Soundscape, fin da quando era ancora una scatola nera, ed è rimasta questa volontà di sperimentazione al fine di scoprire tutte le potenzialità della piattaforma fino ad arrivare al progetto attuale della camera acustica virtuale– prosegue Massimo Carli –. In questo caso si tratta della possibilità del sistema di ottimizzazione, pulizia e resa del suono che andiamo a riprendere con i microfoni ambientali in palco, scelti e posizionati dopo diversi esperimenti. Abbiamo mirato a limitare al minimo l’intervento sul palco e all’indipendenza finale dall’intervento umano in tempo reale. Tutto questo è possibile solo tramite la piattaforma di Soundscape, il processore DS100 e, in questo caso, il software En-Space che permette di lavorare sul riverbero”.
Risultato? “Lo definirei un suono trasparente, in grado di arricchire il suono senza amplificare realmente, ottenuto lavorando sul riverbero, dando agli artisti un ascolto più pulito e naturale – conclude Carli -. Una ricerca della miglior resa sonora per chi suona e chi ascolta. Un esperimento molto interessante su cui speriamo di lavorare di nuovo al più presto”.
Molto soddisfatto anche Simon Heinze di d&b audiotechnik, figura di riferimento per il Software En-Space: “Un grande lavoro di progettazione e sviluppo insieme al nostro partner Massimo, dove abbiamo sperimentato le nostre esperienze e le nostre abilità per arrivare a un risultato non scontato, sia per gli artisti sia per noi tecnici. Le possibilità di calcolo e lavoro sul riverbero che il DS100 abbinato a R1 è riuscito a fornirci ci hanno permesso di raggiungere l’obiettivo di pulizia, ottimizzazione e naturalezza sonora. Ne siamo davvero orgogliosi”.