Se si tratterà davvero di un cambio di paradigma lo vedremo nei prossimi anni, di certo la presentazione di Edunext, avvenuta ieri in modalità blended dal Quarto Polo dell’Università di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe), ha segnato uno spartiacque nella storia dell’università italiana
Edunext è un progetto trasversale che riunisce 35 Atenei, 5 AFAM (istituti per l’Alta Formazione Artistica) 55 partner, nato dall’esperienza Edunova della UniMoRe e (anche) grazie al PNRR: si tratta della più grande comunità europea per la formazione digitale. Una comunità animata e guidata dai 200 professionisti degli istituti aderenti che hanno messo in comune competenze ed esperienze nei temi della formazione digitale, tra i quali abbiamo visto i visi di molti che abbiamo invitato negli scorsi anni come relatori agli eventi di Connessioni dedicati al mondo Education.
Ma cosa significa nella realtà Edunext? Maggiori dettagli sono emersi dalla presentazione di Tommaso Minerva, Direttore del Centro e-Learning di UniMoRe: i valori di Edunext hanno impronta sociale, al fine di migliorare il sistema formativo ed educativo, come bene comune. Più volte Minerva ha ribadito che la tecnologia è un mezzo e non il fine del progetto, ma che comunque è e sarà usata in maniera sistematica e “senza paura”, a partire dall’IA, che potrà aiutare i docenti a progettare i nuovi percorsi. Ed ecco un’altra parola chiave del discorso di Minerva: l’idea del percorso formativo – che sostituisce quella di corso – e che accompagna l’individuo durante tutta la vita. Ovviamente formazione digitale non significa solo “a distanza” anche se il tema del “in presenza/da remoto” è uno degli argomenti della formazione di oggi: la filosofia di Edunext sarà valorizzare la formazione in presenza quando questa è significativa e portatrice di valore, per laboratori, attività esperienziali, incontri ecc.
Ovviamente il progetto si porterà dietro un approccio multilingua e l’inserimento di nuovi professionisti negli Atenei, a partire dall’Instructional Designer fino al Tutor, figura sempre pi al centro e di “cerniera” tra docenti e studenti, oltre che nuovi percorsi formativi, come il Dottorato in e-Learning.
Ma la cosa che abbiamo trovato più interessante è la volontà di rendere realmente trasversali le opportunità formative grazie alla collaborazione tra Atenei, abbandonando l’approccio per certi versi anche un po’ competitivo che ha caratterizzato gli ultimi anni: istituendo strumenti comuni tra gli Atenei, come una biblioteca comune e mettendo a disposizione i saperi di docenti e personale a favore di percorsi formativi anche trasversali. Per la creazione di un ecosistema per l’educazione digitale, a disposizione degli oltre 70.000 studenti iscritti alle nostre università.
In bocca al lupo, Edunext!