Italia, anno 2024: la leadership femminile nelle aziende sta frenando. Paradossale, nell’era in cui tutti, su più livelli privati e istituzionali, parlano di parità di genere…
Le ultime tendenze, che riportiamo non per demoralizzare ma per incoraggiare a fare di più e meglio, vengono dai dati LinkedIn del Global Gender Gap Report 2024 pubblicato dal World Economic Forum. Negli Stati Uniti, la quota di assunzioni femminili in posizioni apicali è scesa dal 41,4% del 2022 al 40,1%, nel Regno Unito dal 37,8% al 37,1% e in Italia dal 35,1% al 34,1%.
Squilibri che non solo quantificano un calo delle donne nelle carriere “top” bensì evidenziano la correlazione tra shock economici e gender gap. Il rallentamento degli ultimi due anni ha infatti contribuito a erodere i guadagni marginali ottenuti nella corsa alle assunzioni tra 2021 e 2022.
I dati dicono inoltre che la percentuale di donne leader diminuisce all’aumentare della seniority: dalla parità per le entry level (50,7%) si scende al 35,2% per le VP e al 26,4% per le C-suite. Anche questo suggerisce come non si stia facendo abbastanza per sostenere le donne nella progressione di carriera, per esempio spingendo su flessibilità e lavoro ibrido. Altrettanto rilevante, l’ineguaglianza associata ai divari retributivi: nelle industrie con una maggiore presenza femminile si registrano solitamente salari più bassi.
Se l’AI richiede soft skill
Un ulteriore tassello viene dal Work Trend Index 2024 di Microsoft e LinkedIn. Secondo la ricerca, infatti, l’IA sta già trasformando, molto, i luoghi di lavoro. Il 75% dei knowledge worker la utilizza e gli utenti di LinkedIn che aggiungono competenze di intelligenza artificiale ai profili sono aumentati di 142 volte. Un contesto dinamico, nel quale le soft skill sono preziose. E le donne hanno una percentuale di competenze trasversali più alta: nella classifica LinkedIn spiccano leadership di gruppo, leadership strategica e collaborazione.
Sebbene i dati complessivi dipingano un quadro difficile per l’equità di genere sul posto di lavoro, l’innovazione digitale offre leve di ripresa, con un aumento della quota di talenti femminili dell’AI dal 24,9% nel 2016 al 26,8% del 2023. L’Italia, purtroppo, è in controtendenza: si scende, seppur leggermente, dal 30,44% nel 2016 al 30,41% nel 2023. Tuttavia, per lasciare un messaggio positivo, la concentrazione di donne nell’AI engineering è più che raddoppiata, al +133% rispetto al 2016, anche se non allo stesso ritmo di crescita degli uomini (+173%). Da qui, dunque, è importante ripartire con formazione Stem, supporto alla carriera in ogni settore, programmi e investimenti mirati per non perdere importanti occasioni di crescita e sviluppo sociale.
https://www.weforum.org/publications/global-gender-gap-report-2024/
Questo articolo fa parte della rubrica realizzata in collaborazione con il Gruppo Italiano dell’AVIXA Women’s Council. Uno dei principali obiettivi del Council è quello di dare visibilità alle donne professioniste del mondo AV in Italia e alle attività dedicate a diversity, equity and inclusion nel settore STEM italiano.