Viaggio nel mondo Lanview, prima tappa: la scelta dei materiali. Rame o alluminio? Quali i pro e i contro? E come si supera senza danni un periodo come quello di pandemia che stiamo ancora attraversando?
Il marchio Lanview, entrato di recente nella “scuderia” di EET, ha portato al distributore una ampia quantità di soluzioni di cablaggio tutte accomunate da una caratteristica: la qualità. Su questo Lanview tende a distinguersi da tutti gli altri marchi che si occupano di cavi: le scelte tecnologiche e costruttive sono sempre improntate alla ricerca dei migliori risultati per ogni tipologia di cavo o di applicazione.
A partire dalla scelta dei materiali che, quando parliamo di cavi dall’anima metallica, non è certo un dettaglio di secondo piano. L’alluminio, infatti, è una scelta economicamente spesso più conveniente, soprattutto sulle lunghe distanze. D’altronde, il tenero alluminio è anche più soggetto a guasti e danneggiamenti: il cavo in alluminio si scalda più facilmente di quello in rame, e questo va a detrimento della durata dell’impianto cablato. Dunque, un cablaggio in alluminio richiede una maggiore manutenzione da parte dell’utilizzatore. Il rame, di contro, offre uno dei più alti tassi di conducibilità elettrica tra i metalli, e permette altresì di utilizzare conduttori dal diametro più piccolo, in termini di AWG (American Wire Gauge, lo standard internazionale per lo spessore delle anime dei cavi). Il rame è più stabile e duraturo dell’alluminio, e ha un’elevata resistenza alla trazione, il che gli consente di sopportare anche forti sollecitazioni.
Per questi motivi, e per tante altre considerazioni di carattere ancora più strettamente tecnico e ingegneristico, Lanview opta decisamente per i cavi in rame, che pure risultano – alla prova del mercato – più costosi di quelli in alluminio. Un costo in più che però viene decisamente ammortizzato dalla maggiore durata e dalla più alta affidabilità degli impianti “100% copper”, ovvero interamente realizzati in rame, con spessori sulla scala AWG di 23 o 24 – molto più sottili, leggeri e trasportabili rispetto a quelli di altri costruttori. In quest’ambito, riflettori puntati in particolare sui cavi Lanview Cat6 LSZH non schermati, prodotti e testati secondo gli standard ISO/IEC 11801, EIA/TIA 568B e EN50173-2. Ogni cavo è composto da 4×2 conduttori isolati in PE (AWG 23 in rame solido) e codificati secondo diversi colori. Si tratta di una tipologia di cavo perfetta per telecomunicazioni e trasmissione dati ad alta velocità in sistemi di cablaggio strutturato.
La pandemia, un po’ in tutto il mondo, ha rallentato la produzione di cavi, nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Lanview ha reagito a questa crisi… giocando d’anticipo! Intuendo la difficoltà nel reperire materie prime che i lockdown e le limitazioni dovute alla crisi sanitaria avrebbero causato, l’azienda si è munita di un robusto stock di materiali che le consente di produrre a pieno regime, scelta che paga soprattutto ora che, in tutto il mondo, i progetti e gli investimenti stanno ripartendo con decisione.