Progettato dagli architetti Henning Larsen AS, il Moesgaard Museum, noto come MOMU, è una delle principali attrazioni della Danimarca, arricchita, nell’ultima mostra, dagli speaker Smart IP 4430 di Genelec.
“Bound for disaster – Pompeii and Herculaneum”, dà vita agli eventi che si sono svolti intorno alla devastante eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., uccidendo circa 2.500 persone. Il sound design per questa nuova spettacolare esperienza audiovisiva è stato creato dallo specialista del panorama sonoro, Søren Bendixen di Audiotect, che ha scelto un sistema di diffusione realizzato con i nuovi speaker Smart IP 4430 di Genelec. Combinato con la scenografia, la mappatura video e l’illuminazione, il paesaggio sonoro immerge i visitatori nell’atmosfera pre-catastrofica della vivace città di Pompei, prima di condurli nelle scene post-apocalittiche che seguirono.
“Usiamo un totale di 51 altoparlanti, tutti alimentati da canali discreti su una rete Dante con switch Ubiquiti Edge – spiega Johan Ahrenfeldt, responsabile della tecnologia espositiva al MOMU – Inoltre, il software QLab per la riproduzione e un’interfaccia Digiface RME compatibile con Dante ci permettono di controllare in modo impeccabile il sistema. Nella progettazione del suono vengono utilizzati vari formati audio, tra cui Ambisonics e Quadrophonic, per offrire un’esperienza totalmente coinvolgente”.
Perchè i diffusori Smart IP
Ahrenfeldt non è estraneo alla tecnologia Genelec, distribuita sul mercato italiano da Prase Media Technologies. I diffusori serie 4000 e 8330A avevano già supportato gli impianti sonori di mostre precedenti, ma i nuovi 4430 introducono un nuovo paradigma nel mondo delle installazioni audio.
“Non sto parlando solo della qualità del suono, che segue gli stessi rigorosi standard di tutta la gamma Genelec. In termini di installazione, il concetto di Smart IP apre un mondo di possibilità – spiega il tecnico -. I vantaggi più significativi sono la flessibilità dell’infrastruttura basata su rete e l’uso di PoE + per alimentare gli altoparlanti”. Ciò significa costi di installazione inferiori, cablaggio più semplice, ordinato e flessibile, possibilità di aggiungere o spostare gli altoparlanti in ritardo nel processo di allestimento e capacità di monitorare e controllare gli altoparlanti da remoto. Questi fattori hanno fatto una grande differenza nella fase installativa della mostra.
“Molti degli altoparlanti sono nascosti dalla scenografia – continua Ahrenfeldt -, mentre in altri punti sono montati direttamente sulle pareti. Tuttavia, si confondono molto bene grazie al design elegante dei cabinet Genelec. Una nuova funzionalità implementata nel software Smart IP Manager ci consente anche di attenuare la luminosità dell’indicatore LED on/off nella parte anteriore”.
Ahrenfeldt ricorda che la mostra “Bound for disaster” non è stata priva di sfide in termini di audio, soprattutto a causa delle aree espositive molto aperte. “Uno dei principali ostacoli era quello di ridurre al minimo la sovrapposizione sonora tra le diverse zone – precisa il manager – . Obiettivo raggiunto utilizzando molte sorgenti (speaker) in modo da poter beneficiare della loro direttività sonora e coprire le aree richieste con un basso SPL per altoparlante. Ciò è reso possibile dalla superiore qualità del suono Genelec, con definizione e intelligibilità cristalline anche a livelli molto bassi”.
Il nuovo 4430 si adatta quidni perfettamente alle diverse esigenze espositive in quanto vanta infrastruttura flessibile, amplificazione integrata e necessità di cablaggio minima, garantendo comunque una riproduzione del suono di prim’ordine.