Era il gennaio 2010 quando Casio lanciava il primo videoproiettore al mondo con sorgente luminosa ibrida Laser-LED. A dieci anni di distanza, con circa un milione di proiettori venduti, Lamp Free è ancora una tecnologia più che competitiva
La videoproiezione senza mercurio, dieci anni fa, è stata un’indubbia rivoluzione. Risale infatti al gennaio 2010 il lancio, da parte di Casio, del primo modello con sorgente ibrida Laser-LED. Questa data fa una certa impressione, soprattutto quando si considera che il trattato internazionale per la riduzione delle emissioni di mercurio (Convenzione di Minamata delle Nazioni Unite) è stato stipulato solo nel 2017! Si ha dunque la misura di quanto il marchio Casio si sia mosso in anticipo, rispetto a un’esigenza ratificata a livello mondiale solo sette anni più tardi. Alla Convenzione di Minamata hanno aderito 128 nazioni, inclusa l’Italia. Dal 2016, diversi modelli della gamma Casio sono stati insigniti del TCO Certificate per i prodotti IT sostenibili.
Oggi, grazie al forte anticipo con cui la tecnologia Lamp Free è stata presentata, questi videoproiettori sono molto diffusi e vengono utilizzati in molteplici settori, primo tra tutti il mondo Education, con circa 40.000 Istituti scolastici in tutto il mondo che hanno adottato questi prodotti di tipo “Lamp Free”, ovvero privi di vapori di mercurio.
Sono sei le attuali serie di videoproiettori Casio con sorgente LampFree, in grado di offrire una luminosità fino ai 5.000 lumen e una durata di 20.000 ore: in un utilizzo scolastico, questo si traduce in circa 15 anni di proiezioni quotidiane senza la necessità di sostituire la lampada e i filtri, laddove la tradizionale tecnologia a lampada richiede, com’è noto, frequenti operazioni di manutenzione.
In più, la sorgente ibrida Laser-LED permette di risparmiare fino al 50% di elettricità, con benefici anche per l’ambiente.
Ma vediamo, velocemente, di ripercorrere le principali tappe dell’affermazione worldwide di questa innovativa tecnologia. Nel 2010, come abbiamo detto, nasce la tecnologia ibrida Laser-LED con i modelli ultrasottili “Green Slim”, caratterizzati dalla portabilità (si tratta di proiettori che stanno in uno zaino) con prestazioni luminose che raggiungevano i 3000 lumen.
Nel 2014, ecco i modelli a ottica ultracorta (serie UST) e l’ingresso nel settore educational, seguiti nel 2015 dal modello XJ-V1, che estende ulteriormente la diffusione della tecnologia LampFree. Infatti, fino al 2015 le tecnologie SSI (solid-state illumination) avevano il limite di un gap di prezzo significativo con i tradizionali modelli a lampada. Il modello Casio XJ-V1 rompe gli schemi e rende i videoproiettori LampFree accessibili a tutti i livelli di budget.
Al 2019 risale invece un altro passo molto importante, con il lancio della Serie Superior e, in particolare, del modello XJ-S400UN e delle funzioni Educational Solution. Con i suoi 4000 lumen, la risoluzione WUXGA e la più facile connettività wireless da PC e dispositivi mobili, questo modello ha sviluppato ulteriormente le applicazioni Educational e Corporate.
A conclusione di questa calvalcata, Günter Grefen, General Division Manager di Casio, ha affermato: “Diamo grande importanza ai temi della sostenibilità ambientale. Con i nostri videoproiettori abbiamo dimostrato che non vi è più necessità di utilizzare le tradizionali lampade, che contengono vapori di mercurio.”