Tra il 2021 e il 2022 le lampade a mercurio per la proiezione verranno definitivamente messe al bando. Hitachi punta già tutto sulla tecnologia laser, e ISE 2019 ne è stata una lampante dimostrazione
Nello stand Hitachi, a ISE 2019, tutti i proiettori erano a laser, nessuno a lampada. Un chiaro segno della politica aziendale, che prevede la liquidazione della lampada a mercurio con un discreto anticipo sulla data finale, obbligatoria, fissata per il 2021-22. “È vero” – conferma Andrea Verga Sales Account South Europe Hitachi Digital Media Group – “ci siamo mossi per tempo, visto che comunque entro il 2022 tutti i proiettori a lampada dovranno essere sostituiti. Il mercato, del resto, chiede già la nuova tecnologia, infatti qui da noi anche gli ultra-corti sono tutti a laser.”
A titolo di esempio, abbiamo potuto vedere in azione un interessante modello laser ultra-corto da 4000 lumen, con un rapporto di contrasto di 500.000:1 caratterizzato, come tutta la famiglia laser Hitachi, da 20.000 ore o 5 anni di garanzia. La tecnologia laser consente infatti durate più lunghe delle macchine, senza particolari necessità di manutenzione. Si tratta di un proiettore WXGA, non full HD, indicato però per molte applicazioni diverse, dal museale all’home cinema.
Il suo gemello, caratterizzato dalla medesima luminosità, è dotato però di funzioni interattive, garantite dalla nuova penna Hyper Five, che elimina la necessità di più tocchi per passare dalla fase di scrittura a quella di cancellazione. Se infatti normalmente occorre selezionare sullo schermo il tool della penna e, in caso di necessità, in un secondo momento selezionare lo strumento gomma e procedere alla cancellazione, con Hyper Five è sufficiente premere un tasto sulla penna stessa, che da elemento di scrittura diventa gomma, e può cancellare. Insomma, una comodità in più.
Andrea Verga ci ha dunque mostrato, con un certo orgoglio, l’installazione di edge blending realizzata con l’accostamento di sei proiettori, “a tre fasce di blending, con due proiettori in stacking uno sull’altro. Il software è gestito con il nuovo blending tool automatico. Fra i due proiettori è stata montata una videocamera Canon EOS che guarda costantemente lo schermo e riallinea automaticamente i proiettori se per qualche ragione vanno fuori posto. Il software” – conclude Andrea Verga – “è in grado di gestire fino a dodici proiettori, per installazioni di grandi dimensioni. Si può anche programmare il rescan, così ogni volta che si apre l’installazione al pubblico, si trovi essa in un negozio o in un museo, il quadro viene automaticamente rimesso in bolla e il blending è perfetto.”
Da segnalare anche, nell’interessante e vivace stand di Hitachi a ISE 2019, la pista da bowling virtuale, dove dei sensori a infrarossi leggono il passaggio della palla sulla pista, inviano i segnali al PC che gestisce il gioco (con un software di una terza parte) e i proiettori Hitachi si occupano di realizzare lo schermo e la pista. E, per concludere, la moto elettrica firmata Maxell, “rivestita” di immagini grazie a un modello da 10.000 lumen. Maxell è una nota azienda conosciutissima nel mondo principalmente per nastri e videocassette, ma in realtà molto proiettata nel futuro, come dimostra il suo impegno per la mobilità elettrica, decisamente un obiettivo per la salvaguardia dell’ambiente e del pianeta. In occasione di ISE 2019, Hitachi ha infatti annunciato un accordo per la distribuzione di alcune linee di proiettori laser e LED sotto il marchio Maxell; lo stand durante la fiera di Amsterdam è dunque stato “condiviso” tra le due aziende, unite da questo accordo commerciale.
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